IMPERIA. 25 MARZ. Sono passati dieci anni dalla grande retrospettiva dedicata al Maestro Nello Pasquali ospitata nel Museo Civico del prestigioso Palazzo Borea d’Olmo, in corso Matteotti a Sanremo.
Pasquali fu artista dalle molteplici espressioni: nella retrospettiva a lui dedicata dalla Città dei Fiori vennero esposte incisioni, acquerelli e disegni di spessore che offrirono, soprattutto a chi non lo aveva ancora conosciuto, l’ occasione per comprendere la ricchezza e complessità del suo percorso artistico, che dal realismo iniziale approdò ad uno sperimentalismo concettuale aderente alle correnti più nuove della seconda metà del Novecento. In mostra vennero proposte circa novanta opere su carta, corredate da una interessante documentazione di lavoro (appunti, schizzi, lettere) tra cui spiccava la corrispondenza con Italo Calvino e l’amicizia con Massimo Mila.
A curare l’evento furono Leo Lecci e Vincenzo Pasquali (figlio dell’artista). La mostra fu elogiata da molti esperti, collezionisti e critici fra i quali Umberto Mastroianni, Loretta Marchi, Armando D’Amaro, Adalberto Guzzinati, Daniele Decia, Roberto Almanzi, Augusto Andreini e Carlo Alessi.
La mostra, che era intitolata “Nature, città, segni”, le visioni su carta di Nello Pasquali”, è stata la seconda grande retrospettiva dedicata al Maestro (la prima a Torino nel 1966) che la “Città dei Fiori” volle allestire per ricordare questa importante e visionaria figura d’artista, uno dei più incisivi disegnatori ed illustratori liguri del secolo scorso.
Nato a Genova nel 1912, le sue due città del cuore furono Torino e Sanremo, dove frequentò la scuola del padre Vincenzo, scultore di rilievo, celebre soprattutto per aver realizzato la statua della Primavera, simbolo di Sanremo.
All’ inaugurazione della mostra il professor Lecci ha voluto illustrare il percorso artistico del Pasquali: erano presenti anche alcuni amici torinesi dell’artista, il figlio Vincenzo, che ha portato la sua testimonianza, la moglie Maria Cottini Pasquali e la figlia Antonella.
“I frondosi paesaggi dell’entroterra ligure gremiti di giunchi, di sterpi, di cespugli in riva a acque nere, di casupole, ponticelli e cappellette abbarbicate sui colli, in cima al taglio rovinoso dei calanchi, con una verticale assenza di prospettiva cui sfuggono solo i corsi d’acqua. Paesaggi pullulanti di segni in cui occhieggiano motivi di figure trasparenti, teste, cappellature, corpi, foglie giganti, alberi morti, rami secchi, stecchiti come graffiti di figure rupestri”.
Così scriveva Massimo Mila nel presentare la “serie delle acque” nel catalogo che accompagnava la mostra di Nello Pasquali presso la Galleria Dantesca di Torino nel 1966. Mila apprezzava di Pasquali lo stile asciutto e il tratto nervoso e soprattutto amava i “ paesaggi interiori, estesi nello spazio del ricordo”.
“Gli sviluppi della grafica di Pasquali- ha spiegato a Palazzo Borea d’ Olmo Leo Lecci, docente di storia della grafica contemporanea all’Università di Genova e curatore della Mostra sanremese su Nello Pasquali- approda, negli anni settanta, ad un utilizzo del segno grafico che si dispone sulla carta in un alfabeto dalle infinite ed inedite valenze comunicative, risultato delle sue sperimentazioni sulla linguistica di Barthes, De Sussure e Martinet”.
La biografia di Pasquali si è sviluppata, come detto, tra Sanremo e Torino. Insegnante presso le scuole di Sanremo, nel 1942 sposò Maria Cutini. Si trasferì a Torino dove si specializzò nell’ incisione ed espose le sue opere in varie mostre. Negli anni cinquanta tornò a Sanremo, come insegnante di disegno tecnico presso le scuole sanremesi e proseguì l’attività artistica: scultore, incisore ed acquarellista. Per motivi di salute ritornò a Torino fra il 1962 ed il 1966: si curava per le conseguenze di una lesione polmonare causata dallo scoppio nel 1943 di una bomba durante un bombardamento a Torino. A Sanremo ha vissuto poi fino alla scomparsa avvenuta il 14 febbraio 2002.
A conclusione della mostra, la moglie Maria ed il figlio Vincenzo hanno donato al Museo Civico alcune delle opere in esposizione che così sono entrate a far parte del patrimonio comunale, a testimonianza del legame fra il Maestro e Sanremo. Il Museo civico matuziano si è così arricchito di disegni e schizzi dell’ artista che si sono aggiunte alle importanti sculture di Pasquali già in esposizione permanente nel Museo ed alle preziose sculture presenti in città fra cui spiccano i busti di Mario Calvino (alla Stazione Sperimentale di Floricoltura), di Vittorio Emanuele III (nei Giardini della Chiesa Russa), della Tuffolina (alla piscina del Mediterranee) e le spettacolari ceramiche che abbelliscono tanti palazzi nobiliari e privati cittadini.
CLAUDIO ALMANZI