“Il 10 ottobre 1944 a Genova si verificò una delle stragi più spaventose di tutta la seconda guerra mondiale che costò la vita a circa duemila persone La città era in allarme aereo e sotto un forte temporale quando una terrificante esplosione distrusse la galleria ferroviaria passante sotto il quartiere popolare di San Benigno che era stata adibita a deposito di munizioni ed a rifugio antiaereo in cui erano ospitate centinaia di famiglie. L’evento fu in un primo momento attribuito ad un fulmine ma successivamente accurate indagini storiche, tra cui quella del genovese Raffaele Francesca, parlarono di un attentato organizzato da elementi della Resistenza“.
Lo ha dichiarato oggi l’ex vicepresidente di Regione Liguria e attuale militante di CasaPond, Gianni Plinio.
“Vogliamo rompere con documenti alla mano ha aggiunto Plinio – la coltre di sospettoso silenzio che continua a caratterizzare una strage mostruosa e allo stesso tempo troppo ‘silenziata’ per aprire l’armadio della vergogna genovese anche invitando la Magistratura ad avviare un’indagine giudiziaria, come già accaduto per i fatti di S.Anna di Stazzema, volta ad accertare eventuali responsabilità. L’invito al confronto lo rivolgiamo agli esponenti istituzionali, a quelli di tutte le forze politiche ed anche all’Istituto Storico della Resistenza dal momento che riteniamo un dovere comune quello di ricercare la verità”.
Della “Strage dimentica” si parlerà sabato 13 alle 17 al dibattito organizzato da CasaPound presso la sala convegni dell’Hotel Rex in via de Gaspari.
S. Benigno, duemila morti. Suffragata tesi attentato partigiano: documenti in procura