Il 2° congresso della CUB Sanità di Genova si è svolto il 12 dicembre 2024 con la partecipazione di 28 delegati con diritto di voto.
Il segretario uscente, Raffaella Viganego, ha presentato una relazione incentrata sui principali temi riguardanti il settore della sanità, soffermandosi in particolare sulle problematiche della sanità genovese. Ha anche trattato il delicato tema della guerra e del genocidio palestinese, ribadendo l’impegno della CUB Sanità di Genova a proseguire la lotta iniziata con lo sciopero del 29 novembre contro la guerra, il disegno di legge 1660 che limita le manifestazioni e le privatizzazioni.
In quella occasione, è stato spiegato che una delegazione di lavoratori ha avuto l’opportunità di portare in Prefettura i temi principali per la sanità: la continua privatizzazione dei servizi, l’autonomia differenziata che rischia di aggravare le disuguaglianze, la carenza di personale e i turni massacranti, la richiesta di un CCNL unico per il settore sanitario, che garantisca pari diritti e tutele a tutti i lavoratori, e le retribuzioni inadeguate, che non corrispondono agli sforzi richiesti ai lavoratori.
Durante il congresso, molti interventi si sono concentrati sulle problematiche legate al proprio posto di lavoro, evidenziando le difficoltà quotidiane dei lavoratori del settore pubblico e privato, nonché i danni derivanti dalle privatizzazioni, che hanno indebolito i servizi e ridotto i diritti dei cittadini e dei lavoratori. Un intervento particolarmente significativo è stato quello di un medico anestesista/rianimatore dell’Ospedale S. Martino di Genova, che ha approfondito i temi contenuti nel documento redatto da un dirigente della CUB Provinciale di Genova, Dott. Vincenzo Messina, per nome e per conto dell’associazione Cesare Pozzo, fatto proprio da tutta la CUB provinciale di Genova. Il medico ha evidenziato come, mentre il Servizio Sanitario Nazionale (SSN) fosse inizialmente concepito per garantire la tutela della salute di tutti, il processo di privatizzazione, che passa attraverso l’ingresso delle assicurazioni e la crescente fusione tra pubblico e privato, stia smantellando progressivamente il sistema sanitario pubblico.
L’intervento ha sottolineato l’assurdità di un sistema in cui i medici del pubblico si trovano a lavorare anche nel privato, alimentando una concorrenza interna che indebolisce ulteriormente il servizio pubblico. Questo processo non riguarda solo la sanità ma anche altri settori come la scuola e i trasporti e rischia di portare a un monopolio privato, mentre il settore pubblico, già in difficoltà, sarà sempre meno in grado di garantire i diritti fondamentali dei cittadini. L’aumento dei costi legato alla privatizzazione comporterà, inoltre, un peggioramento generale delle condizioni di accesso e qualità dei servizi, creando disuguaglianze sempre più evidenti.
Un’infermiera del Gaslini illustra il vaccino sinciziale
Un altro intervento rilevante è stato quello di un’infermiera pediatrica dell’Ospedale Gaslini, che ha illustrato il vaccino sinciziale (vaccino monoclonale) altamente consigliato, sebbene non obbligatorio. Ha evidenziato come, pur essendo fortemente raccomandato, le informazioni che vengono fornite ai genitori siano unidirezionali e favorevoli alla vaccinazione, anche per i bambini sani. Sebbene il vaccino venga promosso come una misura preventiva per evitare future ospedalizzazioni dovute a bronchioliti, l’informazione non fornisce dettagli sufficienti riguardo ai rischi e alle potenziali reazioni avverse. Il dibattito ha messo in luce la mancanza di un’adeguata valutazione del rapporto rischio-beneficio, che risulta più pericoloso che benefico nei bambini sani. Ha inoltre sottolineato come questa carenza di trasparenza informativa possa creare una condizione di “consenso non informato”, dove i genitori sono spinti a vaccinare senza una completa comprensione dei potenziali effetti collaterali.
L’intervento di un ispettore della PSAL
Tra gli interventi, anche quello di un ispettore della PSAL (Servizio di Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro), che ha portato l’attenzione sugli infortuni e sulle problematiche legate alla sicurezza nei luoghi di lavoro, in particolare nel settore sanitario. L’ispettore ha sottolineato come, nonostante i miglioramenti normativi in materia di sicurezza, gli infortuni continuino a essere un problema rilevante, soprattutto in contesti ad alta intensità di lavoro come quelli ospedalieri. È stata evidenziata la necessità di un maggiore impegno nella prevenzione degli infortuni e nella sensibilizzazione dei lavoratori riguardo a corrette pratiche di sicurezza. L’ispettore ha anche parlato della crescente pressione sui lavoratori, causata dalla carenza di personale e dal sovraccarico di turni, che contribuiscono ad aumentare il rischio di incidenti sul lavoro.
Raffaella Viganego confermata nel ruolo di Segretario Provinciale della CUB Sanità italiana di Genova
Il congresso ha provveduto a nominare il nuovo direttivo e confermato Raffaella Viganego nel ruolo di Segretario Provinciale della CUB Sanità italiana di Genova. Sono state approvate modifiche statutarie e un ordine del giorno contro la guerra e delineate le priorità per il futuro del sindacato.
Il congresso ha ribadito il suo impegno su alcuni punti fondamentali
- Difesa e potenziamento della sanità pubblica, con l’incremento del numero di medici e infermieri per garantire la qualità dei servizi.
- L’adozione di un contratto unico per il settore sanitario, che garantisca pari diritti e tutele per tutti i lavoratori.
- L’opposizione alle politiche di guerra e alle scelte del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), con la proposta di reindirizzare le risorse destinate agli armamenti verso la sanità, la scuola, i trasporti e la casa, nonché per il miglioramento delle condizioni di vita e dei diritti sociali.
Al congresso erano presenti anche rappresentanti della CUB Sanità di Trento e Monza e Brianza, a testimonianza della solidarietà e dell’impegno comune delle diverse realtà del sindacato.