Sabato 22 febbraio alle 17.30, allo Spazio46 di Palazzo Ducale, si inaugura la personale di Annalisa Pisoni Cimelli, Textura
La mostra curata da Virginia Monteverde e promossa da Art Commission rimarrà allestita fino al 6 marzo e sarà visitabile dal martedì alla domenica dalle 16.00 alle 19.00.
–
“Sono porzioni di corpi che diventano corpi altri, attraverso l’esuberanza dei codici linguistici – fotografia, video, pittura – e delle variazioni formali per perseguire una visionarietà rarefatta che incanta. Gli ingredienti sono quelli classici: esistere e scomparire, interezza e frammento, armonia e dissonanza, memoria e analogia, impulso e quiete, ma il loro mix, che l’artista dosa con sapienza, ci tiene al contempo qui e là: nella sfera del corporale e in un delicato e soggettivo altrove. Rimane l’enigma del corpo attraverso il palesarsi dell’invisibile, di mappe come luoghi dell’assenza che, per contrappasso, diventano apparizioni a percezione multipla.” (tratto dal testo di Riccardo Zelatore)
–
Annalisa Pisoni Nasce a Genova nel 1981. Frequenta e si forma all’Accademia Ligustica di Belle Arti della sua città, approfondendo studio e tematiche su pittura, fotografia, video e cinema. Collabora con Juliet art magazine, proseguendo il proprio percorso con la partecipazione alla Biennale Giovani Artisti di Monza, nel 2018 pubblica con Edizioni Pulcino Elefante di Alberto Casiraghy, e partecipa anche alla seconda edizione dell’esposizione Etherea – Universo Digitale, alla Mediateca Santa Teresa di Milano, dove produce e presenta “Tornare in Me”. I curatori Virginia Monteverde, Viana Conti e il sociologo Derrik De Kerckhove. Nel 2019 presenta la sua personale Skin Maps, a cura di Riccardo Zelatore, alla Traumfabrik Gallery di Celle Ligure (SV). Sempre nel 2019 pubblica con BAU 16 – Snapshot, istantanee della ricerca attuale. La sua ricerca si rivolge principalmente al tema del Corpo: la pelle, i dettagli, i respiri … un particolare, il rapporto tra il corpo e un paesaggio fisico, un ricordo impresso. Una memoria primordiale, l’esplorazione forse di un erotismo originario.