Giovedì 26 novembre, alle ore 17.00, a Genova sarà nuovamente derby, ma di Coppa Italia, a distanza di soli 26 giorni da quello giocato per il campionato, e terminato 1-1.
Un derby ad eliminazione diretta, perchè chi vincerà passerà il turno e dovrà affrontare poi la Juventus a Torino, in una gara praticamente impossibile.
Una stra-cittadina che ha un record assoluto: nessuno, tifosi, società, giocatori vorrebbero giocarla, perché arriva in un momento delicato per le due compagini genovesi, reduci da sconfitte che bruciano.
E poi la classifica: per il Genoa gara difficile, visto che viaggia con soli 5 punti al penultimo posto in graduatoria, con una gara alle porte, quella di domenica prossima con il Parma, che sa già tanto di spareggio salvezza.
E poi c’è la Samp di Ranieri, a secco di punti da due gare.
Certo, chi uscirà sconfitto piomberà nel limbo mediatico e dei tifosi, che difficilmente perdoneranno i loro beniamini per la sconfitta, una sconfitta che potrebbe rivelarsi un boomerang negativo per i prossimi importanti impegni di campionato.
Ed allora? Perché no un salomonico pareggio e poi via alla lotteria dei rigori? Sarebbe infondo a quel punto una.. mezza sconfitta, più digeribile.
No, e c’è un perché. Per arrivare ai rigori si dovrebbero giocare anche due tempi supplementari, e Genoa e Samp si presenterebbero poi alle imminenti gare di campionato stanche e non nelle migliori condizioni.
Ebbene, il discorso è uno soltanto: la stra-cittadina di Coppa Italia non la voleva proprio nessuno, ma guai a perderla!
Insomma, in uno stadio vuoto, con una città che ha – come il resto del paese – ben altri problemi, un derby infondo “sopportato”.
Impensabile, vero, sino a qualche anno fa? I tempi cambiano. Per fortuna. O purtroppo.