I soldi sequestrati al senatore Umberto Bossi su richiesta della procura di Genova vanno restituiti, tranne per un quinto della pensione da europarlamentare.
Lo hanno deciso oggi i giudici genovesi, accogliendo la richiesta del legale difensore del fondatore della Lega, Domenico Mariani.
Il Senatùr aveva sostenuto che le cifre, bloccate dalla GdF su ordine dei pm, derivano dai proventi da parlamentare che, com’è noto, per legge non possono essere pignorati o sequestrati.
I magistrati avevano cominciato a sequestrare i conti correnti di Bossi, dell’ex tesoriere Francesco Belsito e dei tre ex revisori contabili del Carroccio, a seguito della sentenza di condanna di primo grado per il caso della presunta maxi truffa ai danni dello Stato, che ruota intorno ai rimborsi elettorali di una decina di anni fa.
La Lega, che in sostanza è parte lesa, a sorpresa si era vista sequestrare i soldi (2 miloni) ben prima dell’inizio dei sequestri di quelli di Bossi e Belsito. Anche in questo caso, c’era poi stato lo “stop” ai pm da parte dei giudici.