“In un clima già estremamente teso – scrive la Filcams Cgil – siamo molto preoccupati e indignati per quanto è avvenuto, sta avvenendo, e rischia di peggiorare, a causa dell’entrata del pasto da casa nelle scuole genovesi; diverse ormai sul territorio. Ieri inoltre è accaduto l’ennesimo fatto gravissimo: le quattro lavoratrici della scuola San Gottardo, hanno ricevuto dalla ditta l’input di non andare a lavorare perché tutti i bambini avevano il pasto preparato a casa”.
“Rivendichiamo con forza a nome dei lavoratori, e allo stato attuale dei fatti – prosegue il sindacato – il loro diritto alla retribuzione e al pieno orario di lavoro contrattuale a prescindere da quanto può verificarsi quotidianamente e a maggior ragione a causa dell’entrata del pasto da casa presso i refettori scolastici”.
La Filcams Cgil chiede di risolvere le problematiche che da tempo vengono denunciate “dando al Comune input continui e responsabili anche in vista della prossima gara d’appalto che coinvolge più di mille lavoratori”.
“Il servizio di ristorazione scolastica è un servizio che deve obbligatoriamente essere efficiente e restare collettivo, come lo è per sua natura, e non è ammissibile vedere che nel silenzio si avallino spinte individualiste che portano alla disgregazione, alla guerra tra poveri, e alla de-responsabilizzazione delle istituzioni”.
Per questo per “sollecitare il Comune e le aziende a prendere decisioni serie e condivise – conclude la Filcams Cgil – è in programma uno sciopero del personale addetto mensa e cucina operanti nelle mense scolastiche genovesi”, già dichiarato il 12 gennaio che si terrà il giorno 25 gennaio con un presidio sotto Palazzo Tursi.