Pd ora dice: noi protagonisti
“Oggi l’Assemblea Legislativa della Liguria ha approvato la risoluzione sull’autonomia. Si tratta di un altro passo avanti per lo sviluppo del territorio. La Regione Liguria, che contrariamente a quanto affermato dal centrosinistra non è una ‘regione assistita’, ha quindi intrapreso il primo giusto percorso verso una gestione autonoma e snella delle proprie risorse e degli investimenti strutturali nell’interesse dei nostri concittadini. Ad esempio, il solo porto di Genova genera un gettito di circa 4 miliardi di euro e il resto dei porti altri 4 miliardi. Oggi tali risorse ritornano sul territorio solo in briciole, mentre noi vogliamo mantenere l’extragettito reinvestendolo sul territorio”.
Lo ha dichiarato oggi il capogruppo regionale della Lega Nord Liguria, Alessandro Piana.
“Più autonomia – ha aggiunto Piana – significa quindi più ricchezza per i liguri, più posti di lavoro e maggiore efficienza anche in altre materie importanti, come la Sanità.
In riferimento alla presunta inutilità del referendum sull’autonomia, di cui parla il Pd, ricordo al partito di Renzi e Boschi che poco più di un anno fa è stato respinto il referendum costituzionale, costato circa 300 milioni di euro, che se fosse passato con la vittoria dei ‘Sì’ sarebbe andato nella direzione opposta di ciò che oggi anche il Pd rivendica per la Regione Liguria.
Per fare un esempio, l’Amministrazione non avrebbe potuto neanche più gestire il proprio bilancio regionale e non le sarebbe stato più consentito legiferare su molte materie di sua competenza.
Una volta che al Governo del Paese ci sarà il centrodestra, con Salvini premier come noi tutti auspichiamo, siamo sicuri che la Liguria otterrà finalmente l’autonomia. Diversamente, se alle prossime elezioni vincerà il centrosinistra, saremo già pronti per approvare la proposta di legge regionale, depositata dalla Lega, e quindi indire il referendum come è avvenuto in Lombardia e Veneto”.
“Sull’autonomia – ha replicato il gruppo regionale del Partito Democratico – il Pd si è ritagliato un ruolo di assoluto protagonista. Prima siamo riusciti a sgomberare il campo dal referendum inutile che la Giunta Toti aveva inserito nel bilancio e che sarebbe costato 5 milioni di euro ai liguri. Poi abbiamo presentato una mozione che ha portato a un dibattito da cui è scaturita una risoluzione comune, votata e approvata in modo bypartisan dall’aula
In questo documento si ribadisce che la Giunta Toti non andrà a Roma a discutere di autonomia sulla base della delibera che la stesa Giunta aveva approvato alcune settimane fa, ma in base ai singoli tavoli promossi dal Governo e a quelli nuovi richiesti in particolare da Piemonte e Liguria.
Il Pd ha ottenuto anche di essere parte integrante della discussione, visto che a Roma andrà una delegazione con rappresentati di tutto il Consiglio; parallelamente, inoltre, si svilupperà, sempre grazie al nostro intervento, un percorso per coinvolgere la società ligure (enti locali, parti sociali), che finora era stata esclusa da questa discussione.
Infine il Consiglio regionale oggi ha approvato all’unanimità una nostra mozione sull’autonomia finanziaria dei porti liguri (che movimentano il 60% delle merci in Italia) che consentirà di finanziare opere infrastrutturali strategiche come la diga foranea di Genova, il raddoppio ferroviario di Andora, il completamento della ferrovia Pontremolose e il tunnel della Fontanabuona, che consentiranno alla Liguria di fare un importante salto di qualità. questo per noi è il vero cuore della battaglia per l’autonomia”.