Il “delfino” della ministra della Difesa Roberta Pinotti e segretario del Partito Democratico di Genova, Alberto Pandolfo, in merito alla composizione delle liste liguri del PD alle politiche del 4 marzo, oggi ha ribadito “con forza un ruolo rappresentativo per Genova, secondo quanto stabilito dalla Direzione Provinciale”.
“Chiediamo – ha aggiunto Pandolfo – che venga riconosciuta alla Federazione di Genova almeno una posizione di capolista nell’ambito dei collegi plurinominali della Liguria, al netto delle figure nazionali.
Questo in virtù del peso demografico, sociale, economico, politico ed elettorale del territorio corrispondente alla Federazione provinciale PD di Genova dove vive quasi la metà della popolazione ligure”.
“Davanti ad un centrodestra che randella Toti e i suoi assessori nella composizione delle liste ha aggiunto l’ex segretario genovese del Pd Alessandro Terrile – bastava poco per fare meglio. E invece no. Il PD ligure riesce a fare peggio.
E come chi soffre di vertigini, guarda in basso, è paralizzato dalla paura, e desidera sprofondare sempre più. Dei tre capilista il problema non è tanto che non c’è un orlandiano, ma che non c’è un genovese.
Ci sono una spezzina (Raffaella Paita, ndr) uno di Albenga (Franco Vazio, ndr) che nessuno conosce e uno di Casarza Ligure (Vito Vattuone, ndr). Sono liste fatte per accontentare gli equilibri interni ma che non hanno il minimo rispetto per il territorio di Genova”.