Un ragazzino genovese dei primi del ‘900, tornando sui banchi di scuola scrive il tema raccontando i due mesi di vacanza trascorsi in famiglia sulle alture di Genova aiutando o meglio imparando, dal padre e dagli zii il lavoro di agricoltore.
Parliamo di 110 anni fa quando si vivevano realtà semplici e severe, si doveva obbedire per non essere picchiati…. e purtroppo, anche dalla maestra.
Il simpatico autore di questo tema frequenta la terza elementare, fa dei giochi che assomigliano molto al suo futuro lavoro, scrive un italiano con molte forme dialettali a dimostrazione che il dialetto è la sua lingua abituale. Lasciamo a voi lettori la lettura di questo componimento…
Questo ragazzino era tra i fortunati, frequentava la scuola elementare. Quanti coetanei si potevano permettere l’istruzione? Come vivevano quei ragazzi obbligati a lavorare se pur piccini?
Vogliamo ricordare che nel 1911 il 23,6% degli uomini e il 35% delle donne non hanno sottoscritto l’atto di matrimonio perché non sapevano scrivere, in totale il 29,3%. Possiamo dire che nell’intera Italia nell’anno scolastico 1911-12 gli iscritti alla scuola elementare erano 3 milioni 354mila, così suddivisi: 1 milione 746mila maschi e 1 milione 608mila femmine.
Gli iscritti all’università erano 28mila con le seguenti percentuali e specializzazioni: Il 9,3% è iscritto a un corso di laurea a indirizzo scientifico, il 35,7% giuridico, il 19,8% medico, il 19,2 ingegneria, il 3,2% agrario, il 7,3% letterario, il 4,9% economico-statistico. ABov.