Diritto all’asilo, ma “effettivo” e politica di dissuasione per i migranti irregolari (in gran parte economici). Il governo Macron oggi ha annunciato una stretta sul caos invasione.
La Francia introduce così il reato di “superamento illegale della frontiera” che prevede la pena di un anno di reclusione e 3750 euro di multa per coloro che, ad esempio, oltrepassano illegalmente il confine a Ventimiglia. I “sans-papiers” rischiano fino a 5 anni di carcere.
In tal senso, nei giorni scorsi alcuni “no borders” avevano inscenato una “camminata della solidarietà” attraverso il cosiddetto Passo della morte tra il confine italiano e Mentone.
Inoltre, è stato previsto l’innalzamento dei tempi di detenzione nei centri che in Francia corrispondono ai nostri Cie (Centri di identificazione ed espulsione) da 45 a 90 giorni, più altri eventuali 45 giorni.
Per quanto riguarda i finti profughi, ossia la maggioranza dei migranti che non ottengono subito il diritto d’asilo anche perché non provenienti da zone di guerra, è in programma un meccanismo di espulsione e rimpatrio molto più rapido. I termini per ottenere l’asilo saranno ridotti dall’attuale media di 11 mesi a soli 6 mesi. Poi fuori.
Tra l’altro, già lo scorso dicembre sono state istituite le cosiddette “brigate mobili” per controllare gli ospiti degli alberghi e residenze gestiti dal ministero degli Affari sociali e lo scorso ottobre davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo il presidente francese era stato esplicito: “Lo statuto di rifugiato deve essere dato nel Paese di origine”.
I provvedimenti, secondo il governo Macron, sono stati adottati a seguito delle “pressanti” richieste dei cittadini francesi, stufi del caos migranti, ma non hanno mancato di sollevare polemiche soprattutto da parte degli esponenti della “gauche”.