L’inchiesta sulle cosiddette “Spese pazze” si allarga al Comune di Genova per la legislatura 2012-2017, quando il sindaco era Marco Doria (passato a LeU).
Nelle scorse settimane gli investigatori del nucleo di Polizia tributaria della GdF hanno acquisito diversi documenti negli uffici di Palazzo Tursi. Sembra che l’episodio sia stato reso noto solo oggi per non influenzare il voto di domenica scorsa.
In ogni caso, la procura di Genova ha aperto un fascicolo per peculato dopo la segnalazione di una funzionaria del Comune.
Anche stavolta, nel mirino degli inquirenti ci sono spese per cene, viaggi, spostamenti in città e regali vari di molti consiglieri comunali e capigruppo. Finora non è stata resa nota la loro identità, né l’appartenenza politica. Inoltre, non è chiaro se siano coinvolti anche gli ex assessori e l’ex sindaco.
Secondo l’impiegata comunale, i rimborsi sarebbero serviti a coprire spese personali e non istituzionali. Gli importi andrebbero da alcune centinaia a migliaia di euro. Cifre che comunque risulterebbero spesso inferiori rispetto a quelle già contestate a gran parte dei 62 ex consiglieri regionali indagati nei diversi filoni della maxi inchiesta della procura.
Spese pazze 2012-2017: solo controlli e nessun indagato. La smentita di Tursi