“La posizione del M5S sul Terzo Valico è sempre più fantasiosa e contraddittoria, tanto che il loro ultimo comunicato sembra un pesce d’aprile in anticipo. In sostanza, la capogruppo regionale Alice Salvatore e il capogruppo comunale Luca Pirondini dicono di essere contrari a quest’opera, ma visto che temono di perdere i voti dei lavoratori che in buona fede hanno creduto alle loro promesse sarebbero disposti a pagare gli operai per non fare nulla (che è uno strano concetto di dignità umana) lasciando i cantieri abbandonati e la Liguria isolata. Senza Terzo Valico la nostra regione e in particolare i suoi porti sarebbero avviati al declino”.
Lo ha dichiarato stasera la capogruppo regionale del Pd Raffaella Paita, dopo che oggi in consiglio comunale è stata approvata la mozione che “impegna la giunta Bucci a monitorare e a promuovere in tutte le sedi la realizzazione del Terzo Valico e a diffondere, in merito, campagne informative rivolte ai cittadini”. Il documento è stato approvato con 34 voti a favore (Pd, Lista Crivello, centrodestra) e 6 contrari (M5S e Chiamami Genova).
“Quale classe dirigente – ha aggiunto Paita – può proporre una soluzione del genere? Come possiamo allearci con questa gente sulla base di tali presupposti? Se questa è la nuova politica, e cioè dire che si ferma un’opera strategica e poi raccontare pure la bugia che si possono chiudere i cantieri e salvare i lavoratori, rimpiango la vecchia politica, magari meno effervescente ma di sicuro meno bugiarda.
Perché i 5 stelle ce l’hanno tanto con il Terzo Valico e non con altre opere ferroviarie italiane e perché, per esempio, Luigi Di Maio non attacca la sua Napoli-Bari? C’è qualcosa di strano in questo singolare accanimento”.
“Con il MoVimento 5 Stelle al governo – avevano dichiarato oggi pomeriggio Salvatore e Pirondini – non ci sarà alcun stop ai lavori del Terzo valico senza prima garantire continuità occupazionale e di reddito a tutti i lavoratori diretti o indiretti coinvolti. Noi siamo contro questa grande opera inutile e dannosa ma sempre nel rispetto della Costituzione, che mette al centro lavoro, dignità e reddito.
In Liguria esistono decine di opere fondamentali per il futuro della nostra regione che da anni attendono di essere sbloccate, dal raddoppio della Pontremolese a quello del Ponente, dal potenziamento della tratta ferroviaria Savona-Torino al tunnel della val Fontanabuona, senza contare il rilancio dei due valichi esistenti e, soprattutto, un’accelerazione nei lavori del raddoppio dei binari nel Ponente ligure.
Esiste poi uno studio che attesta che investendo 1 miliardo per la messa in sicurezza della Val Bisagno si darebbe lavoro a 1000 lavoratori per 10 anni.
Opere davvero utili e necessarie, colpevolmente dimenticate o trascurate dalla vecchia politica, e che, oltre a liberare la Liguria dal suo isolamento, porterebbero nel breve termine già lavoro, occupazione e reddito a decine di migliaia di lavoratori.
Nel rispetto dell’ambiente, in piena sicurezza e con la massima trasparenza in materia di appalti: aspetti di cui invece il progetto del Terzo valico è ingiustificatamente manchevole e inutile, come già dichiarò l’amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti; come dimostrano i 35 arresti per corruzione; lo stesso commissariamento del consorzio appaltatore Cociv e la presenza di amianto che naturalmente rallenta i lavori facendo lievitare i costi in maniera insostenibile, gli inaccettabili rischi per la salute degli operai, degli abitanti, degli addetti alla sicurezza, il tutto per un’opera che gli unici studi seri eseguiti sino ad oggi dalla Commissione di VIA, scartati irresponsabilmente da Berlusconi con la solita legge ‘ad progettum’, in questo caso, dimostrano essere insensata e, anzi, dannosa per Genova e il suo territorio.
Anche i numeri spicci sono contro questo progetto. Le altre due linee ferroviarie preesistenti, gli altri due valichi, non sono affatto sature da giustificarne un terzo.
E allora cos’è questo Terzo Valico che il partito unico continua a difendere a spada tratta nonostante l’evidenza e nonostante in 27 anni si sia arrivati soltanto al 20% della realizzazione del progetto (un progetto vecchio 30 anni e mai aggiornato e da sempre ritenuto inutile e insostenibile per costi/benefici da tutte le fonti indipendenti), in barba ai numeri e al buon senso?
Non è nient’altro che l’ennesimo inganno, un muro di ipocrisia eretto da quegli stessi ‘competenti’ che per anni hanno governato in maniera miope e irresponsabile questo paese, lasciandolo nello stato di povertà economica e morale in cui lo abbiamo trovato.
È necessario un ultimo sforzo per squarciare quel velo, per smascherare quest’ultima gigantesca fake news secondo cui la sopravvivenza stessa di Genova dipenderebbe dal Terzo valico.
Balle. Soltanto balle. Che, ripetute decine, centinaia di volte, da destra a sinistra, col megafono di giornali e tv, ad un certo punto magicamente sembrano una verità, usando ancora una volta subdolamente il ricatto occupazionale come leva della propaganda. Non è accettabile, nel 2018, subire ancora questo vergognoso ‘aut o aut’: lavoro o salute. Come se il diritto al lavoro, sancito dalla nostra Carta Costituzionale, e quello a una vita sana e in salute, anch’esso garantito dalla Costituzione, debbano essere sempre e per forza messi in contrasto. Follia, incapacità amministrativa e grave irresponsabilità.
Non credete a chi vi dice che non esistono alternative al Terzo valico. La Liguria attende da anni una miriade di altre opere minori e meno impattanti ma di certa utilità e necessarie, che sono sacrificate sull’altare di interessi e appetiti miliardari che solo le grandi opere garantiscono”.