Massimo Ferrero respinge i processi alla Sampdoria dopo la pesante sconfitta casalinga subita per mano dell’Inter.
«Non si è fermato nessuno – afferma il presidente a margine della riunione che si è tenuta nella sede milanese della Lega Serie A -. Gli incidenti di percorso ci possono stare, in questa stagione stiamo recitando il film della vita ma aspettiamo il finale, perché mancano ancora dieci partite alla conclusione del campionato, in palio ci sono ancora 30 punti e i cavalli si vedono e si giudicano all’arrivo».
Nazionali. «Non credo sia il momento di fare processi – prosegue Ferrero -. La Sampdoria ha dieci nazionali, quest’anno è stata capace di battere il Milan, la Juventus, la Roma, ma è anche quella che ieri ha subito cinque gol dall’Inter».
Scelta. «A caldo non c’è stato alcun confronto con l’allenatore e con la squadra perché ritengo che i confronti debbano essere sempre costruttivi – sottolinea -. Giampaolo è il mister che ho scelto per guidare la Samp e non è in discussione. Troppo dure le sue dichiarazioni post-partita? Conosco l’uomo e credo di saperlo interpretare: ha voluto dire che con questa squadra siamo stati a lungo al sesto posto, ma che il problema legato ai giudizi è anche mediatico: ieri mi chiedevate dell’Europa, oggi di Frascati».
Lega. «Non conosco personalmente Micciché, so che è un grande bancario, di spessore – conclude il presidente blucerchiato passando ad altro -. Alla Serie A serve una persona di numeri che ami il calcio, e lui lo ama, serve una persona competente e lui lo è. Ritengo che sia l’uomo adatto a rappresentarci».