Dopo lo scandalo Cambridge Analytica che ha investito Facebook sull’abuso ai 50 milioni di americani anche in Italia la magistratura inizia ad analizzare il caso.
La Procura di Roma sta aprendo un’indagine, senza indagati o ipotesi di reato, sull’esposto avanzato dal Codacons che chiede alla magistratura di indagare sullo scandalo “Datagate” e l’eventuale danno agli utenti italiani iscritti a Facebook. Sara Angelo Antonio Raganelli, procuratore aggiunto il titolare dell’ indagine sui reati informatici e relativi alla privacy.
Dai giornali vicini al parlamento europeo leggiamo che il presidente del Parlamento europeo, Antonio Tajani, commentando sui giganti del web e il caso Cambridge Analytica dice: «Bisogna dar vita a un sistema di regole, perché sono gli unici sistemi di comunicazione che non hanno regole.
I giornali li hanno, le televisioni li hanno e devono averli anche loro. – Poi il presidente ribadisce – Questo non significa limitare la libertà di stampa o di informazione – spiega – Anzi, significa difenderle, perché non possiamo accettare ad esempio che attraverso le grandi piattaforme vengano messi in circolazione film pedopornografici, ci sia violazione del diritto di proprietà intellettuale e siano colpite al cuore le industrie del cinema, culturali, della fiction e del turismo».
Alle molte domande poste dai giornalisti se Mark Zuckerberg avesse risposto all’invito del Parlamento europeo, Tajani ha così risposto: « Ancora no, la lettera è stata firmata l’altro ieri sera da me. Però già abbiamo avuto la prima risposta dai suoi rappresentanti in Europa. Il mio gabinetto li incontrerà nei prossimi giorni per vedere come e quando potrà venire a spiegare al Parlamento che cosa è successo». ABov