Sabato, alle ore 16.30, nella sala presidenziale della Società Economica di Chiavari, la professoressa Giulietta Vaio Ricci sarà relatrice di una conferenza intitolata: “In viaggio con Dante nelle terre dei Malaspina e dei Fieschi”.
Il viaggio sulle tracce dantesche ispirato dai celebri versi “Intra Siestri e Chiaveri s’adima una fiumana bella” che già da diversi anni vedono dibattersi gli studiosi per chiarire se con Siestri il sommo poeta si riferisse a Sestri Levante o, più probabilmente, a Siestri di Neirone.
Il tema dell’appuntamento, prende lo spunto dai risultati delle ricerche sul “Siestri” dantesco presentati a settembre del 2015 dalla professoressa Paola Manni, docente di Storia della Lingua Italiana all’Università di Firenze e vicepresidente dell’Accademia della Crusca, secondo la quale, sulla base di una rigorosa analisi pubblicata negli Atti dell’Accademia, la località citata assieme a Chiavari nel XIX canto del Purgatorio ha da ritenersi Siestri di Neirone, nell’alta Fontanabuona e non Sestri Levante, confermando con ciò una radicata tradizione locale.
La professoressa Giulietta Vaio Ricci, nell’appuntamento di sabato, parlerà dei rapporti di Dante con i Malaspina, e di questi con i Fieschi, nell’intento di ricostruire, basandosi sui pochi elementi certi e su ponderate ipotesi, il periodo trascorso da Dante nelle terre della Lunigiana e della Liguria orientale, non escludendo la possibilità che egli possa avere realmente percorso la valle del Lavagna.
L’argomento, già affrontato agli inizi del secolo scorso da alcuni studiosi genovesi e tornato d’attualità dopo l’autorevole annuncio fatto dalla prof. Manni, è certamente destinato a suscitare vivo interesse. Il Centro Culturale del Lascito Cuneo, che aveva contribuito alla ricerca della prof. Manni mettendo a sua disposizione,
tramite il Sindaco di Neirone Stefano Sudermania, parecchio materiale documentario, non ha mancato di dare, anche per la conferenza di sabato, il suo apporto organizzativo collaborando con la Società Economica e la Sezione Tigullia dell’Istituto di Studi Liguri. L’ingresso è libero