Tempo di bilanci oggi a Palazzo Ducale nell’ambito delle celebrazioni a Genova del 166° anniversario della fondazione della Polizia di Stato. La polizia ha operato in tutti i settori anche quelli più delicati.
Un dato inconfutabile è quello della presenza nel tessuto economico e sociale della provincia di fenomeni di criminalità organizzata di stampo mafioso.
In tale contesto ricordiamo l’operazione I Conti di Lavagna, avviata nel 2016 dalla D.D.A. di Genova e dalla Squadra mobile cittadina e che nel 2017, grazie agli accertamenti di carattere patrimoniale realizzati dalla Squadra Mobile di Genova, ha consentito all’Autorità giudiziaria di sequestrare beni immobili per oltre 4.000.000 di euro, colpendo anche valori mobiliari dissimulati o falsamente ricondotti a prestanome.
Massima si conferma l’attenzione al traffico internazionale di droga che, anche nel 2017, ha prodotto notevoli risultati: 218 arresti e 277 denunce, con un incremento rispettivamente del 74% e del 62%, 429 assuntori segnalati alla prefettura, il 74% in più rispetto all’anno passato. Sequestrati oltre 200 chili di stupefacente.
Tra le numerose operazioni concluse, si ricorda quella denominata Labirinto, condotta dalla Squadra Mobile e dal Commissariato Centro nei vicoli della Maddalena. Grazie allo strumento giuridico dell’arresto differito, l’operazione si è conclusa con la cattura di 23 spacciatori.
Trend positivo confermato nei primi mesi del 2018; a febbraio sono 300 i chili di cocaina sequestrati dalla Squadra Mobile sul Cargo “Dimitris C” e l’arresto di un componente dell’equipaggio.
Un importante risultato è quello di aver risolto tutti gli omicidi nell’anno 2017.
A gennaio il titolare del panificio “Il granaio” di corso Buenos Ayres accoltella a morte il suo giovane dipendente. L’uomo è stato arrestato nell’immediatezza.
A giugno, un 34enne genovese viene assassinato in casa dalla compagna brasiliana. Solo dopo una lunga trattativa condotta dalla funzionaria dell’ufficio l’omicida, già sul davanzale, ha desistito dai suoi intenti suicidi ed è stata arrestata.
A novembre il cadavere di un 40enne chiavarese viene ritrovato nella sua cantina, a Sestri Levante. Serrate indagini hanno condotto gli investigatori all’arresto della ex-moglie e del suo attuale compagno. I due avevano premeditato l’omicidio per non perdere i benefici ereditari.
Tutti gli autori delle rapine seriali, in danno agli esercizi commerciali della città, sono stati assicurati alla giustizia, sia che agissero da soli che in concorso con altri.
A tale proposito il dott. Marco Calì, capo della Squadra Mobile ha dichiarato: “A fronte di una criminalità sempre più disinvolta e spregiudicata nello sfruttare a suo uso e consumo gli strumenti e i meccanismi tipici di una società moderna ed evoluta anche la P.G., di concerto con l’A.G., ha sviluppato tecniche investigative all’altezza delle aspettative di sicurezza. In proposito, particolare attenzione è stata rivolta al contrasto delle infiltrazioni della criminalità organizzata nel mondo dell’imprenditoria e della finanza, attraverso gli strumenti dei sequestri preventivi e delle misure di prevenzione patrimoniale finalizzati ad aggredire i patrimoni illecitamente accumulati. Parimenti, anche nel contrasto al crimine diffuso, sempre più invasivo e quindi fortemente percepito dalla cittadinanza, specie in alcune zone centrali del capoluogo, sono state sviluppate tecniche investigative all’avanguardia – ad es. il ritardato arresto – per garantire una risposta rapida ed efficace, conferendo, nel contempo, solidità all’esercizio dell’azione penale in sede giudiziaria”.
Per quanto riguarda la divisione Anticrimine, la progressiva centralità del tema della protezione dei soggetti deboli, anche nell’ambito del nucleo familiare, ha portato ad una sempre maggiore attenzione nella tutela della famiglia, come luogo di possibile commissione di reati caratterizzati da violenza domestica nei confronti delle donne e di violenza assistita da minori inseriti nel nucleo familiare.
L’attività dell’ufficio minori si è posta in questa direzione, concludendo numerose indagini, sia di iniziativa che su delega dell’Autorità Giudiziaria, concernenti situazioni di disagio familiare e maltrattamenti. La famiglia, come prima formazione sociale, richiede negli operatori del settore doti di particolare sensibilità e discrezione, fondamentali per creare un rapporto di fiducia e per accompagnare le vittime di reato nel difficile percorso del superamento del trauma.
“L’azione di prevenzione e contrasto alla violenza di genere – ha spiegato la dott.ssa Olga Crocco Egineta – è costante ed efficace grazie non solo agli strumenti tecnico-giuridici forniti dalla legislazione, fra cui senz’altro efficace l’ammonimento del Questore (nel 2017 sono 51 i procedimenti istruiti e 17 gli ammonimenti inflitti) ma anche alla proficua sinergia con le altre istituzioni che a Genova è ormai una realtà consolidata, come dimostrato dalla recente sigla del protocollo “InRete contro la violenza” per la prevenzione ed il contrasto della violenza nei confronti di donne, minori e le persone vulnerabili nella Liguria.”
Decisamente attiva sotto il profilo culturale e politicamente, Genova è stata nel 2017 teatro di oltre 900 eventi di ordine pubblico, gestiti dalla Digos della Questura che ne ha garantito il corretto svolgimento col fine ultimo di permettere alla cittadinanza la libera e sicura manifestazione del pensiero.
“Proprio l’attività della Digos – spiega il Dirigente dott. Francesco Borrè – si muove sui binari della prevenzione e della mediazione, di una profonda comprensione dei fenomeni ma soprattutto del più assoluto rispetto del disposto dell’articolo 21 della Costituzione che consente a chiunque di manifestare liberamente il proprio pensiero.”
Anche sul fronte antiterrorismo, massimo si conferma il livello di attenzione, le attività di investigazione proseguono senza sosta, attraverso il monitoraggio del territorio e dei segnali di radicalizzazione.
Lo scorso mese di Dicembre un presunto terrorista affiliato all’Isis è stato arrestato con l’accusa di terrorismo internazionale. Tutt’oggi è in stato di detenzione. Eloquenti sono i numeri che sintetizzano la dimensione dello sforzo realizzato nel 2017 nel settore, più di 3000 controlli effettuati i contesti considerati a rischio, quasi 300 controlli di soggetti di interesse, numerosissime attività di intercettazione telefonica ed ambientale alle quali si sommano le attività delegate di riscontro su materiale informatico.
Per quanto riguarda i servizi di Prevenzione generale e Soccorso pubblico, le volanti dell’UPGSP e dei 9 Commissariati supportati dalle pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine Liguria, hanno portato a risultati lusinghieri con 536 arresti e 2.533 denunce.
All’inizio del 2017, il sistema integrato di soccorso pubblico ha dato il benvenuto al NUE: numero unico europeo grazie al quale le telefonate di emergenza vengono smistate direttamente all’ente competente, così razionalizzando le procedure e garantendo un’efficace e tempestiva risposta al cittadino.
Calati del 30% circa gli scippi e le truffe in danno di anziani, settori nei quali hanno inciso, oltre alla presenza costante di pattuglie impiegate nel controllo del territorio, anche le campagne di sensibilizzazione rivolte alle fasce deboli della cittadinanza.
Particolarmente odioso il reato di furto in abitazione perché viola la sfera più riservata della vita privata. In progressiva diminuzione i furti patiti a fronte di una crescente attività di contrasto che vede in crescita il numero degli arresti (+5%) e delle denunce all’A.G. (+62%).
“E’ stato un anno di grandi risultati in termini di contrasto alla criminalità con un sensibile aumento degli arresti e delle denunce, ma – sottolinea la dott.ssa Alessandra Bucci – c’è un altro aspetto dell’attività dell’U.P.G. e S.P. che reputo ancora più importante e gratificante per chi svolge il nostro lavoro: il soccorso pubblico. Essere, per il cittadino che richiede il nostro aiuto, un punto di riferimento e la soluzione del suo problema.”