Il sindacato Usb dei vigili del fuoco, in merito alla morte dell’algerino che a Genova dal Ponte Monumentale si è lanciato nel vuoto, risponde alle svariate critiche che ha ricevuto in merito alla modalità di denuncia fatta dal sindacato che definisce ‘una vittoria amara’, il successivo acquisto del ‘cuscino da salto’ perché a volte accade che ‘il concetto di prevenzione e previsione vengono sostituite con quella della continua emergenza’.
“La nostra denuncia – si legge in una nota di Usb, l’Unione sindacale di base dei vigili del fuoco – della morte di Mohamed Yacine cittadino franco-algerino di 34 anni residente a Grenoble, ha causato una discussione sul web criticando fortemente le modalità che USB ha deciso di adottare. Diversamente per noi era ed è un atto dovuto, quando una persona decide di togliersi la vita perché non ha più speranze in un paese che coscientemente cancella lo stato sociale.
L’indignazione si deve rivolgere verso chi crea povertà, disuguaglianze sociali, violenza, schiavitù, morti sul lavoro, immigrazione clandestina, ecc.; realtà che esistono nel nostro paese ma che dimentichiamo con troppo facilità.
Il compito dei Vigili del Fuco è quello di attuare tutto il necessario per salvaguardare le persone. Anche il 9 di Aprile bisognava fare tutto il possibile, ma il possibile richiede attrezzature e uomini e non basta solo la volontà e l’impegno dei pompieri che sicuramente hanno messo in campo per evitare una morte.
L’acquisto del cuscino per soccorso diventa una vittoria amara, come spesso accade, dove il concetto di prevenzione e previsione vengono sostituite con quella della continua emergenza. La sicurezza dei lavoratori e delle persone è l’obiettivo che questa Organizzazione Sindacale segue con costante lotta nei confronti di chi detta le regole del risparmio in una economia incontrollabile, lontana dalle esigenze dell’uomo”.