“Un anno di Garassino, solo parole”. L’ex assessore comunale ed ex presidente della Fondazione Palazzo Ducale, Luca Borzani, sostenitore dell’ex assessora comunale alla Legalità Elena Fiorini, oggi sulle pagine dell’edizione genovese del quotidiano “La Repubblica” ha attaccato così l’attuale assessore comunale alla Sicurezza Stefano Garassino.
Ecco la replica del leghista al “portabandiera” della sinistra buonista e pro migranti.
“Stupisce – ha spiegato Garassino – l’intervento di Luca Borzani sulla situazione della vivibilità della città. In primo luogo perché una persona che, come lui, è stato amministratore pubblico ben conosce quanto siano lenti e complessi i cambiamenti e quanto lavoro si debba fare con le modeste risorse a disposizione.
È vero, avremmo potuto fare di più se solo le giunte di sinistra, anche quelle a cui lui ha partecipato, non avessero devastato la Polizia Municipale deviando le non moltissime assunzioni concesse dalla norma nazionale ovunque meno che sul Corpo, che nel frattempo ha perso oltre 200 agenti andati in pensione e mai rimpiazzati prima del nostro intervento, col risultato che l’età media è di 54 anni, di 58 nel caso dei graduati.
Non gli sarà sfuggito, attento com’è, che nel Centro storico (una città nella città che assomma una serie di problemi in poco più di un chilometro quadrato in cui si affollano 23.000 abitanti) per anni sono stati mantenuti solo 2 agenti per turno, al massimo 4, e i 4 solo saltuariamente, negli ultimi tempi prima del nostro arrivo. Cosa abbiamo fatto? Abbiamo prima rinforzato il personale portandolo a 6/8 persone per turno, poi abbiamo puntato sui nuclei di vivibilità: quello del Centro storico e quello che dovrà coprire le esigenze di tutta la città, ad esempio Sampierdarena, dove il divieto di bere in strada introdotto con ordinanza del sindaco Bucci sta dando i suoi frutti.
Faticosamente, è vero. Perché anche lì per troppo tempo si è ‘lasciato correre’ sulla strada di una falsa integrazione che a nostro parere non può limitarsi al ‘lasciar fare’ così come a Sampierdarena è stato fatto. Perché non mi risulta che alcun progetto sociale delle precedenti amministrazioni abbia dato il benché minimo frutto.
Per quanto riguarda il Daspo Urbano, vorrei ricordare a Borzani che è una legge dello Stato, costruita dal centrosinistra, che scarica sui Comuni la vivibilità urbana senza trasferire risorse, senza dare alle amministrazioni la possibilità di intervenire per rinforzare in maniera adeguata la polizia municipale se non con qualche assunzione in più.
Eppure noi vogliamo usare anche questo strumento spuntato come meglio possiamo, perché ci hanno dato la bicicletta che meglio hanno creduto (per scaricare le forze dell’ordine sempre più alle prese con la ristrettezza di personale, perché non ci risulta che il ministro Pd della difesa Roberta Pinotti abbia incrementato gli organici dei carabinieri e che lo stesso Minniti, anche lui Pd, abbia dato più mezzi e strumenti alla polizia) e con quella pedaliamo nell’interesse dei cittadini e della città.
In questi mesi abbiamo partecipato al Tavolo dell’Ordine e della Sicurezza in Prefettura non solo chiedendo più uomini, quelli che servono per reprimere la criminalità, ma anche cercando di studiare soluzioni congiunte, come quelle relative alla Movida, dove ogni venerdì e sabato oltre una quindicina di agenti e militari cerca di intervenire sui fenomeni di criminalità che albergano nelle aree della vita notturna (venerdì scorso, ad esempio, la polizia ha arrestato un rapinatore in via San Bernardo) continuando, intanto, il lavoro sui pubblici esercizi.
L’ordinanza, modificata da questa amministrazione, ha reso dignità ai pubblici esercizi che lavorano correttamente, prima criminalizzati, per puntare l’indice contro i pochi che non si attengono alle regole (puntualmente sanzionati come consente la normativa, perché, e Borzani lo sa bene, nessuno può chiudere un negozio solo perché dà fastidio).
Al di là dei proclami della precedente amministrazione, nessun progetto sociale e di educazione ai frequentatori è stato avviato, se non qualche intervento spot nelle scuole. Noi, dopo aver sistemato i cartelli che rendono chiare a tutti le regole, stiamo avviando un progetto di animazione sociale proprio nel cuore della movida che si aggiunge alle sanzioni a chi orina in strada e al progetto, giunto a buon punto, per usare la vernice ‘anti pipì’ nelle strade che più sono oggetto di comportamenti che portano degrado, come denunciato dagli abitanti. Stiamo studiando anche bagni gestiti e sorvegliati anche nell’area della movida. Ci vorrà del tempo, ma noi potremo dire, al contrario dei nostri predecessori, di averci provato davvero e con tutte le nostre forze.
Per quanto riguarda il progetto Chance (ossia il mercatino di corso Quadrio, ndr), non lo abbiamo ‘trasportato’ come dice Borzani, ma abbiamo creato un progetto nuovo, ‘Lo Sbarazzo della Superba’ (in Val Polcevera, ndr), perché a nostro parere era stato semplicemente etichettato come ‘legale’ qualcosa che legale non era e che era servito solo a spostare i venditori dall’area centrale non risolvendo il problema di Sottoripa la notte, su cui solo la nostra Amministrazione ha agito con un pressing costante insieme alle Forze di Polizia, tanto che ormai lo si può definire praticamente risolto.
Per ‘Lo Sbarazzo della Superba’ abbiamo avviato un corso di formazione in collaborazione con le associazioni dei migranti che è durato 40 giorni e che ha mirato a formare i venditori, a consapevolizzarli anche in merito alle leggi di questo Stato e ai regolamenti comunali, a dare loro gli strumenti che possano consentire un progetto commerciale serio che li aiuti, se lo desiderano, a costruirsi un futuro da veri e propri commercianti anche fuori dalla struttura comunale dedicata.
Abbiamo introdotto il pagamento di una cifra proporzionata a un piccolissimo giro d’affari, proprio per responsabilizzare i venditori ed eliminare il concetto di concorrenza sleale ai commercianti. Abbiamo tolto i venditori dalla strada, gli abbiamo dato un tetto sotto il quale lavorare, con servizi igienici mentre prima erano all’addiaccio e senza bagni.
Non credo che ci siano dubbi sul fatto che il nostro è un progetto diverso, che non regala pesci, ma insegna a pescare. Che costruisce davvero inclusione, al di là degli slogan, liberando, inoltre, i luoghi turistici che hanno bisogno anche di percezione di sicurezza che va al di là della sicurezza.
In questo quadro si inserisce anche l’inasprimento delle sanzioni per chi getta rifiuti fuori dai cassonetti cercando merce di seconda mano che non sia alimentare e diretta al proprio sostentamento. Parlo di inasprimento perché il divieto era già presente nei regolamenti varati dal centrosinistra, inserito anni fa senza la levata di scudi di quei partiti che si sono scandalizzati e da quei partiti che di recente hanno fatto strumentalizzazione politica fingendo di scandalizzarsi per sanzioni che loro stessi hanno introdotto.
Quanto ai fatti che abbiamo saputo fare, al contrario di quanto dice Borzani, voglio citare le nuove telecamere installate in città a tutela dei cittadini, utili anche a individuare i responsabili di discarica abusiva di materiali, dell’installazione delle telecamere su 100 bus che circolano sulle linee a maggior rischio come richiesto anche dai sindacati di categoria del personale Amt, dei cubi anti terrorismo con i quali abbiamo saputo dare una risposta concreta ed esteticamente valida, per quanto riguarda le competenze comunali, al problema del terrorismo insieme al progetto di installazione di telecamere a riconoscimento facciale ai varchi della città.
Se tutto questo per Borzani è poco, chiedo a lui perché il centrosinistra non ha saputo farlo. Ma, da quanto ho letto nel suo articolo, di questo è consapevole anche lui”.