Quattordici anni fa l’assassinio dell’eroe genovese Fabrizio Quattrocchi giustiziato dai terroristi islamici delle Falangi Verdi di Maometto, al quale nel marzo 2006 il presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi, su proposta del ministro dell’Interno Giuseppe Pisanu, conferì la Medaglia d’Oro al Valor Civile alla Memoria con la seguente motivazione: “Vittima di un brutale atto terroristico rivolto contro l’Italia, con eccezionale coraggio ed esemplare amor di Patria, affrontava la barbara esecuzione, tenendo alto il prestigio e l’onore del suo Paese. Iraq, 14 aprile 2004”.
Ieri a Genova in molti hanno ricordato Fabrizio Quattrocchi, rendendo omaggio alla guardia di sicurezza italiana e stringendosi intorno alla sorella Graziella.
Sulla sua tomba hanno portato i fiori e una corona anche i parà dell’Associazione Paracadutisti del Canavese “Folgore” e i militanti di CasaPound, con in testa l’ex presidente di Regione Liguria Gianni Plinio, che insieme al senatore Giorgio Bornacin hanno partecipato alla commemorazione ufficiale a Staglieno.
“Nel giorno in cui ricorre l’anniversario della sua scomparsa – ha inoltre dichiarato la presidente di FdI Giorgia Meloni – il mio pensiero commosso va a Fabrizio Quattrocchi, patriota, grande italiano, orgoglioso e fiero anche di fronte ai suoi aguzzini. Quattordici anni dopo le sue parole ‘vi faccio vedere come muore un italiano’ riecheggiano nel cuore di una Nazione intera. Il ricordo è vivo e non morirà mai”.
“Mai come oggi il Tuo ricordo è forte e presente – ha aggiunto il capogruppo regionale di Forza Italia, Angelo Vaccarezza – Mai come oggi il Tuo coraggio la Tua determinazione sono un esempio per chi, perduto in questo mondo che va sempre più di corsa e non fa attenzione a ciò che conta, non sa quali siano i valori da seguire, gli ideali per cui combattere. Sei morto a testa alta, dimostrando un orgoglio che oggi è merce rara. Quello che sei stato, sarà sempre e per sempre un esempio. Fabrizio Quattrocchi presente!”.
Il 13 aprile 2004, a Baghdad, Fabrizio Quattrocchi venne rapito assieme ai colleghi Umberto Cupertino, Maurizio Agliana e Salvatore Stefio, dai terroristi islamici del gruppo Falangi Verdi di Maometto.
In cambio della libertà dei tre i rapitori, i carnefici lanciarono un ultimatum chiedendo che le truppe americane lasciassero l’Iraq e che i governi occidentali si scusassero per presunte offese alla religione islamica.
L’ultimatum, però, fu rifiutato.
Il giorno successivo, il genovese venne ucciso con due colpi: “”È nemico di Dio, è nemico di Allah”. La sequenza dell’assassinio fu ripresa con una telecamera.
Nel video si vede Fabrizio Quattrocchi chiedere ai terroristi di levargli la benda dagli occhi ed esclamare: “Vi faccio vedere come muore un italiano”.
Gli altri suoi colleghi furono poi liberati. I funerali furono celebrati il 29 maggio nella cattedrale di San Lorenzo.
Alcune città italiane (ma non ancora Genova) come Milano e Assisi, hanno dedicato una via a Fabrizio Quattrocchi. Il Comune di Brugnato ha deciso di intitolargli un ponte. Il Comune di Vagli Sotto ha eretto in onore di Fabrizio Quattrocchi una statua marmorea.
La scrittrice Oriana fallaci dedicò a lui e a tutti gli italiani “ammazzati dal Dio-Misericordioso-e-Iracondo” il libro intitolato “La forza della ragione”.