Lo Spezia di mister Fabio Gallo si prepara al posticipo della 37a giornata che vedrà i bianchi impegnati sul terreno dell’ ‘Adriatico – G. Cornacchia’ di Pescara contro la formazione locale guidata da mister Pillon. Per le ultime sei di regular season, il tecnico di Bollate chiede ai suoi di dare il massimo, senza porsi limiti:
“Al momento la nostra classifica dice che di matematico non c’è nulla, verso l’alto o verso il basso; non concederò a nessuno la possibilità di pensare diversamente dall’obiettivo di fare sei partite al massimo. Quello che riusciremo a raggiungere dipende da noi e nel mio gruppo non c’è nessuno che voglia mollare un centimetro.
La sconfitta contro il Brescia non è figlia della sfortuna, ma di quattro nostri errori nella stessa azione e questo mi ha fatto arrabbiare molto, perchè è successo in una situazione su cui lavoriamo da tempo. Andare sotto in un turno infrasettimanale è più complicato, ti costringe a fare la partita, le fatiche di due giorni prima si fanno sentire. Abbiamo iniziato molto bene la gara, ma non siamo riusciti a trovare il vantaggio, subendo poi un gol stupido; nel secondo tempo abbiamo fatto meno di quello che avremmo potuto.
De Francesco? L’ho detto dopo la partita, ha sfruttato la sua occasione, ha fame e qualità tecnica, sono molto contento. Non mi meraviglia il fatto che sia stato uno dei migliori in campo; quando invece non è stato all’altezza da subentrato l’ho detto subito a lui perché sapevo cosa poteva e cosa può dare.
Per Pescara recuperiamo Palladino, che da due giorni si allena con il gruppo, mentre non avremo Capelli, Gilardino e Mastinu; per il resto, chi più chi meno, abbiamo recuperato le energie e siamo pronti.
Il Pescara è diverso da quello di Zeman, è cambiato per filosofia di gioco, ma non per caratteristiche degli uomini; conosco Pillon, a lui sono molto legato per averlo avuto a Treviso da giocatore. Ha elementi abili nell’uno contro uno, nel possesso palla. Dovremo essere attenti a capire quali sono le loro caratteristiche perché non possiamo più concedere errori sbagliando l’interpretazione del momento, martedì è successo questo. Pillon cura molto le situazioni tattiche, può migliorare molto il rendimento dei suoi, ma è sempre difficile dare giudizi su altre realtà; di certo i filotti negativi non aiutano nessuno.
Vincere sarebbe bello, ma c’è da giocare la partita, con tutti gli sviluppi possibili; di certo non ci saranno regali da ambo le parti.
Non andare ai playoff non può essere considerato un fallimento perchè l’analisi va fatta su tutta la stagione, sui momenti, sugli infortuni non derivanti da preparazione, ma da età anagrafica, biologica, che non ti consentono di avere continuità.
L’obiettivo di inizio stagione lo conosciamo, abbiamo avuto momenti difficili a cui abbiamo saputo reagire. Vero è che il mercato di gennaio poteva alzare l’asticella e che gli arrivi avrebbero potuto dare maggior contributo, con Palladino che abbiamo avuto poco a disposizione e Mora che ha avuto difficoltà di adattamento, cosa che può capitare quando si cambia squadra. I nomi hanno alzato l’asticella, ma poi bisogna a leggere le situazioni, sabato dopo sabato.
I ragazzi stanno dando il massimo, ma ora deve venire fuori la voglia per giocare un finale di stagione il più importante possibile; non ci siamo posti limiti, tutto può ancora succedere. Voglio venga fuori esperienza e voglia, per un finale importate, giocando alla morte e cercando di vincere il più possibile.
Contratto? Sono sereno, per quanto fatto dal primo giorno; abbiamo fatto qualche chiacchiera con la Società, cose normali nel calcio, ma ora la priorità è cercare di fare il meglio fino alla fine”.