Diversi fischi. Qualcuno gli ha urlato pure “buffone”. Il sindaco di Genova, Marco Bucci, stamane è stato contestato da alcuni partecipanti (una minoranza piuttosto rumorosa) alle celebrazioni del 25 aprile in piazza Matteotti, dove ha tenuto il discorso celebrativo insieme al presidente della giunta regionale, Giovanni Toti, alla presenza delle altre autorità istituzionali.
Occorre ricordare che ciò è accaduto nonostante il primo cittadino abbia partecipato con entusiasmo e impegno a tutte le principali iniziative ufficiali organizzate a Genova per celebrare la Festa della Liberazione.
Il sindaco Bucci ha quindi interrotto il suo discorso spiegando: “No, così non vado avanti” e, rivolto anche agli organizzatori dell’Anpi, che fino a quel punto non erano intervenuti, ha esclamato: “Diteglielo un po’ voi di stare zitti”. Poi alla folla: “C’è gente che è morta per la libertà. Libertà vuol dire anche questo, poter esprimere liberamente il proprio pensiero. Il 25 aprile è una festa di pace, libertà e unità”.
“Vada avanti, vada avanti signor sindaco” hanno tuttavia detto molti partecipanti alzando al cielo le mani. Quindi il presidente dell’Anpi Massimo Bisca ha richiamato la pizza ed esortato Bucci: “Vai avanti sindaco”.
Il primo cittadino ha ripreso a parlare citando il capo partigiano “bianco” Aldo Gastaldi, detto “Bisagno”. E sono scattati gli applausi.
Poi dal palco ha parlato il presidente Toti e in piazza Matteotti i contestatori hanno fischiato anche il governatore ligure.
“Un segno di inciviltà – hanno commentato Bucci e Toti – che Genova non si merita”.
“Fischi e insulti al sindaco Bucci e al presidente Toti – ha commentato il vice capogruppo alla Camera della Lega Edoardo Rixi – durante la celebrazione del 25 aprile a Genova, da parte di chi è convinto che i valori di questa giornata siano proprietà esclusiva di qualcuno. Bene, provo a spiegarlo così: quei valori appartengono a tutti. Lo capiranno?”.
Quest’anno la partecipazione alle celebrazioni del 25 Aprile in piazza Matteotti ha registrato un numero inferiore di persone rispetto agli eventi degli anni scorsi.