Le Aquile hanno ripreso la preparazione in vista della sfida di venerdì all’Avellino; nel consueto incontro con gli organi di informazioni il centrocampista aquilotto Luca Mora ha parlato dei primi mesi in riva al Golfo dei Poeti:
“Chiaro che quella che viviamo sia una situazione strana di classifica, essere salvi, ma non poterci giocare i playoff; stiamo cercando di dimostrare in ogni partita di voler dare il massimo comunque, è il nostro lavoro, allenarsi con tutto l’impegno possibile e cercare di ottenere il massimo risultato al di là della classifica. Gli obiettivi sono anche personali, ognuno ci tiene alla propria dignità professionale.
Con la Pro Vercelli avevamo tutto da perdere, ma abbiamo disputato una gran partita. In Italia non si vede l’ora di dire che i calciatori si vendono le partite o che sono già al mare; sono cose brutte da sentirsi dire. Ci siamo sempre allenati al massimo, basta assistere agli allenamenti per rendersi conto che siamo un gruppo a cui, da questo punto di vista, non si può rimproverare nulla. Abbiamo giocato una gara di grinta, di attenzione, con anche un pizzico di fortuna, fattore importante.
A livello personale non posso essere contento, non è stato un girone positivo. So che sono momenti che possono capitare, ma non saprei dare il motivo; so bene quello che valgo e non credo di essere riuscito a trasferirlo sul campo, ma sono sereno, non ho nulla da rimproverarmi; sono un professionista, mi sono sempre allenato bene, il rapporto con gruppo e staff è stato da subito molto buono, ho vissuto bene la città. Appena arrivato stavo bene a livello fisico, stavo giocando con una certa continuità, ma non si tratta mai solo di condizione fisica, ma di tante componenti che vanno ad incidere; trasferirsi dopo tre anni, nuovo gruppo, nuova realtà, non voglio cercare alibi.
Sono arrivato a giocare in Serie A senza che nessuno mi regalasse nulla, per le mie qualità; qualità che non sono riuscito a dimostrare in campo per un insieme di fattori.
Questo è un gruppo nuovo, con un nuovo mister, con una tradizione diversa negli ultimi anni che, rispetto a Ferrara che veniva dalla C, ha giocato più volte i playoff; sono convinto si possa fare bene davvero perchè il gruppo è sano, ha saputo reagire ai momenti difficili; non dimentichiamo che era un anno di ricostruzione, ci sono basi umane e tecniche per fare bene. Ovvio che spero di tornare in A, è il sogno di ogni giocatore; se sono venuto allo Spezia è perché ci credo davvero di poter fare bene qui, può ricrearsi qualcosa di simile a quanto successo alla SPAL.
Vero che moduli diversi richiedono movimenti diversi, ma non ho una preferenza assoluta; sono dell’idea che non è il modulo a fare la differenza. In queste ultime partite sto cercando di fare il meglio possibile, cercare di fare quello che ho sempre fatto nella mia carriera, con impegno e professionalità, anche in preparazione del prossimo anno.
Tifosi? Nessuna pressione, non abbiamo mai mollato, l’impegno c’è sempre stato; a volte non riesci semplicemente a giocare bene. Vogliamo continuare a dimostrarlo nelle ultime due gare. L’ultima sarà contro il Parma, speriamo sia una grande serata di sport, volgiamo dimostrare di essere all’altezza e magari portare a casa la vittoria.
Awua? Giovane ma già molto professionale, con personalità; bravo a farsi trovare pronto quando il mister lo ha chiamato in causa così come Mulattieri”.