Il sindaco Marco Bucci oggi in Sala Rossa ha correttamente riportato che Genova è Città Medaglia d’Oro al Valor Militare per il suo ruolo rilevante nella guerra di Liberazione. Tuttavia alcuni compagni antifascisti lo hanno “ripreso” dagli spalti del pubblico interrompendolo almeno tre volte e insistendo che la Città sarebbe “Medaglia d’Oro della Resistenza” o “Medaglia d’Oro per la Resistenza”.
“La storia non si cambia – ha sottolineato imperterrito il primo cittadino – anche io sono antifascista, ma bisogna essere intellettualmente onesti”. E poi, rivolto a uno dei contestatori più cocciuto degli altri: “Vuole venire lei al posto mio a parlare?”.
In effetti ha ragione Bucci, che ha anche mostrato in aula la copia ufficiale dello storico documento depositato in Comune.
Inoltre, chiunque può facilmente effettuare una breve ricerca in tal senso e trovare la motivazione del conferimento della “Medaglia d’Oro al Valor Militare” che è stampata pure sul marmo della storica targa affissa sotto al Ponte Monumentale di via Venti Settembre.
«Con questa motivazione il 1° agosto 1947 era concessa la Medaglia d’Oro al Valor Militare alla Città di Genova.
Amor di Patria, dolore di popolo oppresso, fiero spirito di ribellione, animarono la sua gente nei venti mesi di dura lotta il cui martirologio è messa fulgida gemma all’aureo serto di gloria della “Superba” Repubblica Marinara, i 1863 caduti il cui sangue non è sparso invano, i 2250 deportati il cui martirio brucia ancora nelle carni dei superstiti, costituiscono il vessillo che alita sulla città martoriata che infervorò i partigiani del massiccio suo Appennino e delle impervie valli, tenute dalla VI zona operativa, a proseguire nell’epica gesta sino al giorno in cui il suo popolo suonò la diana dell’insurrezione generale.
Piegata la tracotanza nemica otteneva la resa del forte presidio tedesco, salvando così il porto, le industrie e l’Onore.
Il valore, il sacrificio e la volontà dei suoi figli ridettero alla madre sanguinante la concussa libertà e dalle sue fumanti rovine è sorta nuova vita santificata dall’eroismo e dall’olocausto dei suoi martiri. 9 settembre 1943 – aprile 1945».