Il primo padellone usato alla sagra del pesce di Camogli è nell’ anno1954, pesava ben 11 quintali e un diametro di 4 metri, il manico aveva una lunghezza di 6 metri. Nell’anno 1960 arrivò una seconda padella più grande con un diametro di 5 metri, quell’anno per non fare torto a nessuno, si utilizzarono entrambe le padelle. Il ponte fatto di tubi in ferro fissati sul fondale del porto davanti alla piazza Colombo nel centro della città resse bene il peso delle due padelle giganti.
Negli anni settanta entra in funzione un’altra padella, e nel 1986 se ne aggiunge una quarta. Nel 2001, arriva un padellone non in ferro come i precedenti, ma d’acciaio, del peso di 26 quintali e un diametro di 3.80 metri con un manico del peso di 3 quintali; si può smontare in tre pezzi per poter essere agevolmente trasportata nelle varie trasferte in altre regioni d’Italia e in Europa.(vedi foto in basso)
La maxi padella è alimentata da bruciatori ad aria soffiata in grado di utilizzare sia il gas che il gasolio, è stata commissionata alla ditta parmense Botti dalla Pro Loco di Camogli e realizzata su progettazione della Europlan di Lavagna nel 2001. Quest’ultima è stata utilizzata per la prima volta in occasione del cinquantenario della manifestazione, è stata costruita anche grazie al contributo di una società specializzata nelle preparazioni in oli per cucinare, che finanzia in buona parte la manifestazione.
La prima padella cadde in mare nel 1959, la seconda e la terza sono ormai in disuso, ma in mostra nella piazzetta Simonetti, davanti ad un vicolo stretto di circa 2 metri, anch’esso con il nomignolo di “U caruggiu de polmuniti”, che porta all’inizio della suggestiva passeggiata a mare. ABov
Le foto che rappresentano la storia della padella di Camogli sono state offerte da Marcello Bozzo del omonima agenzia immobiliare.
Foto 1
L’arrivo a Camogli della prima grande padella, qualche giorno prima della Sagra del Pesce organizzata per il 9 maggio 1954. Costruita in ferro dall’Officina Metalli di Calata Gadda a Genova, era larga oltre quattro metri di diametro, pesava undici quintali ed aveva un manico di oltre sei metri di lunghezza, che fungeva da camino.
Questa padella venne utilizzata per sei anni.
Foto 2 La Padella, dopo aver raggiunto Camogli con il camion a rimorchio, viene con fatica portata verso Piazza Colombo. Ritenendo difficoltoso, per le sue dimensioni ed il suo peso, farla passare sotto l’arco tra la Passeggiata e Piazza Colombo, si pensa di portarla sulla riva del mare, alandola sulla spiaggia, “vararla” e, una volta in acqua, rimorchiarla in porto.
Foto 3 La padella, finalmente varata in mare, è pronta per le prove di galleggiamento. Per fortuna il mare è in calma piatta. “Già che ci siamo, si dà una bella lavata all’interno.” Nella foto si riconoscono, da destra sulla spiaggia, il “Cen” (Lorenzo Gelosi), il “Napoli” (Lorenzo Viacava) con in mano una cima ed il figlio di questi, “Giuse” (Giuseppe Viacava) che “da bordo” maneggia una pennola per allontanarsi dalla riva.
Foto 4 La padella, issata dall’acqua mediante la vecchia mancina del porto, è in attesa del montaggio del manico e dell’arrivo della barca su cui verrà caricata. La vecchia mancina, in funzione ininterrottamente dal 1840, è stata donata dal porto di Marsiglia a quello di Camogli. Sebbene tecnicamente ormai superata, ancora una decina di anni fa svolgeva egregiamente il suo lavoro.
Foto 5 Prima frittura, alle ore 10 antimeridiane, della sesta edizione della Sagra del Pesce. Quell’anno, per iniziativa di Enzo Tortora, la città di Camogli strinse un legame culturale con la città belga di Ypres dove da secoli si festeggiano i gatti con la famosa festa Kattestoet. Cosa c’è di più affine tra i pesci ed i gatti ? Così un giorno durante la Kattestoet la padella più grande del mondo sfilò nel centro di Ypres fermandosi a friggere il pesce belga. La Sagra del Pesce di Camogli ebbe al posto d’onore il più grande gatto in peluche del mondo.
Foto 6 La seconda edizione della Sagra del Pesce del 1953 ebbe ancora maggior successo della prima. In tutta fretta si dovettero raddoppiare le postazioni dei banchi di friggitoria, sparsi per tutta la città. Nella foto si vede l’enorme folla che quel giorno si riversò su Camogli, non preparata a tanto. Tutte le vie e le piazze erano talmente colme che divenne impresa ardua anche soltanto camminare.
Per percorrere la Passeggiata ci voleva almeno un’ora di sgomitate, ma i ragazzini camogliesi svegli come volpi per spostarsi da un punto all’altro del paese usavamo le “barcelle” (piccoli natanti autocostruiti), mentre i grandi che non lavoravano per la festa, atterriti, si tappavano in casa.
Foto 7 Il pescatore Lorenzo Viaccava detto “Napoli” e l’amico Lorenzo Gelosi detto “Cen” e avvocato Filippo De Gregori sono gli ideatori della Sagra del pesce di Camogli.