E’ presto per vedere attraverso la palla di vetro cosa riserverà il futuro. Il presente ha però la faccia sorridente di un fuoriclasse come Giuseppe Rossi che al Genoa, specializzato nel recupero di campioni come insegnano gli esempi di Thiago Motta e Perotti, è tornato a respirare il profumo del campo e sentirsi giocatore, riassaporando sensazioni che erano confinate in cantina. Il gol alla Fiorentina segna uno spartiacque tra ieri e oggi, aprendo un ponte su un domani da immaginare e costruire.
Dopo la semina di mesi, lavoro e aspettative, i frutti eccoli qua. C’era necessità di farli maturare e tutelarli dalle intemperie. Ora sono esplosi e vanno raccolti. “Le esperienze contribuiscono a renderti più forte ad affrontare le situazioni, specie se si ha un approccio positivo e si ha fiducia in se stessi. In questo atteggiamento mi sento americano” ha confidato Pepito alla troupe di Total Italian Football, il magazine della Lega distribuito per il mercato estero. “Ho sogni da realizzare e tante cose ancora da fare, salendo un gradino alla volta. Mai ho pensato di smettere con il calcio”.
Una forza d’animo direttamente proporzionale al talento che madre natura gli ha donato nei piedi. E nel cervello grazie a un’apertura mentale fuori concorso. Il premio sta nell’affetto che il popolo genoano e i tifosi di altre fedi gli stanno tributando. “E’ un nuovo inizio. Sogno di tornare un giorno in Nazionale e il Genoa è una tappa fondamentale. Queste ultime partite sono verifiche importanti. Sono orgoglioso di vestire la maglia di un grande club come il Genoa, per la sua storia e la sua fan-basis a partire dalla Gradinata Nord. Poche società in Europa hanno tifosi così appassionati”.