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Giunta Bucci riapre il Massoero, assessora Fassio: rappresenta generosità dei genovesi

Via del Molo, residenti in strada per rissa al centro minori
L'Asilo notturno Massoero in via del Molo a Genova (foto d'archivio)

Riapre i battenti l’asilo notturno “Luigi Massoero”, storico edificio destinato all’accoglienza notturna dei senza dimora al Molo, di fianco all’area del Porto Antico di Genova.

Lo ha comunicato oggi Palazzo Tursi. A conclusione degli importanti lavori di ristrutturazione e di risanamento conservativo, durati circa dieci anni, il poderoso edificio, oggetto del lascito, agli inizi del secolo scorso, del benefattore Luigi Massoero, viene restituito alla nostra città e rimesso finalmente in funzione.

“Sono molto emozionata all’idea di inaugurare il nuovo Massoero dopo dieci anni e restituirlo alla città rinnovato – ha spiegato Francesca Fassio, assessore alle Politiche educative e dell’istruzione, alle Politiche socio-sanitarie e alla Casa – il Massoero è un pezzo di storia di Genova, rappresenta i genovesi, la loro generosità e la loro capacità di inclusione. La sua fisionomia attuale si inserisce perfettamente in un quartiere che negli anni è stato interessato da una profonda riqualificazione. Ringrazio tutti coloro che ci hanno lavorato e che hanno reso possibile questa ripartenza. E’ il primo passo di un processo virtuoso che interesserà via via la realtà dei senza dimora in tutti gli aspetti che la caratterizzano”.

Il Massoero, con ingresso su via del Molo e accesso sul retro da vico Malatti, è una delle più grandi strutture di accoglienza notturna per senza dimora sul territorio genovese. E’ infatti capace di accogliere 36 persone (24 uomini e 12 donne) in 10 stanze. E’ dotato di locali spaziosi e di alti soffitti con volte in pietra, che testimoniano le sue origini di deposito di grano e cereali.

Le differenze con la struttura preesistente sono diverse.

I senza dimora sono accolti, anziché in affollate camerate, in stanze da due, tre o quattro letti, ciascuna dotata di servizi igienici con doccia; per la prima volta, l’asilo notturno è predisposto per accogliere anche le donne (esiste infatti una sezione femminile, separata da quella destinata agli uomini e presidiata da una operatrice dedicata); i turni (da tre/quattro operatori) sono stati rinforzati, con l’acquisizione di due nuovi operatori del Comune di Genova.

Una prima “messa alla prova” del Massoero si è avuta durante l’emergenza gelo di fine febbraio, quando lo storico edificio è stato aperto, in anticipo e in via eccezionale, per due settimane per sottrarre i bisognosi alla morsa del gelo, in soccorso alle strutture aperte in via ordinaria. Durante quelle due settimane il Massoero ha registrato 195 presenze maschili e 8 femminili.

FUNZIONAMENTO DELLA STRUTTURA.

Il servizio – che in via ordinaria viene gestito da operatori del Comune di Genova – è rivolto a uomini e donne maggiorenni con regolare documento d’identità o soggiorno, privi di mezzi o in difficoltà finanziaria, anche temporanea.

L’accoglienza – “a campanello” o su invio da parte dei Servizi Sociali – prevede una fascia oraria d’entrata per gli ospiti che va dalle 21 alle 23 e l’uscita alle sette di mattina e, di norma, non può superare i 15 giorni consecutivi. Trascorsi almeno 30 giorni dalla fine del precedente pernottamento, si può nuovamente fare richiesta di accoglienza (senza però superare, di norma, i 100 giorni nel corso dell’anno).

L’Asilo notturno dipende dall’Ufficio Cittadini Senza Territorio (UCST) della Direzione Politiche Sociali. Il Responsabile dell’UCST è il Coordinatore della Struttura.

FINANZIAMENTI.

I lavori di ristrutturazione dell’edificio, durati all’incirca 10 anni, sono stati ultimati a fine 2017.

Il Comune di Genova ha recentemente ottenuto un finanziamento nell’ambito del programma PON Metro (Programma Operativo Nazionale Città Metropolitane), a valere sull’asse prioritario 3 “Servizi per l’inclusione sociale” valido su un arco temporale che arriva al 2023 (dotazione finanziaria di tutto
l’asse: 9.830.385 euro).

Il Progetto “GE.3.2.2.a servizi a bassa soglia per l’inclusione dei Senza dimora o assimilati (stranieri in emergenza abitativa estrema)” è stato finanziato dall’Unione europea con 2.100.000 euro.

L’operazione finanzia i servizi di accompagnamento educativo forniti dalla struttura Massoero per le persone senza dimora e assimilati. Queste persone vengono prese in carico da parte dell’Ufficio Cittadini Senza Territorio che li accompagna verso l’uscita da una situazione di esclusione e di marginalità; la struttura è un asilo che ospita questa fascia di utenza e l’accompagna con mirati percorsi educativi “verso un concreto avvicinamento a condizioni di vita migliori”.