In appello sono state ridotte le pene ai tre presunti terroristi appartenenti a una cellula operante tra la Liguria e Brescia. In particolare la Corte d’appello di Genova ha condannato a 4 anni (6 anni in primo grado) Tarek Sakher, algerino di 35 anni.
Pene ridotte a 3 anni e otto mesi ciascuno, e reato riqualificato in apologia del terrorismo, per i due fratelli egiziani Abdelhakim, 44 anni, e Antar Hossameldin 37 (in primo grado erano stati condannati a 6 anni e 5 anni).
Confermata l’assoluzione per Hosny Mahmoud El Hawary Lekaa, egiziano di 32. E’ stata anche disposta l’espulsione per i tre a fine pena.
Secondo l’accusa, l’organizzazione diffondeva materiale jihadista e instradava combattenti dal Nord Africa in territorio siriano e in Libia per conto dello Stato Islamico.
Secondo gli investigatori Sakher era in contatto con una cellula europea ed era pronto a compiere un attentato.
Il maggiore dei due fratelli è un ex macellaio in cassa integrazione, ed era stato arrestato a Cassano D’Adda e secondo l’accusa sarebbe stato lui il reclutatore mentre il secondo faceva il pizzaiolo a Finale Ligure.
Il terzo egiziano, che viveva a Borghetto Santo Spirito, era stato arrestato il 4 novembre 2016 alla stazione Principe di Genova mentre tornava da un viaggio nel suo paese.
Nel telefonino di Sakher i militari avevano rinvenuto scene di uccisioni e di bambini soldati, le foto del commando degli attentati a Parigi ed il giuramento di fedeltà all’Isis, da recitare prima di ogni assalto.
Di particolare interesse erano risultate le chat sul sistema di messaggistica Telegram con l’uomo scriveva ad altri fondamentalisti, che si voleva immolare per Allah.