Si fingevano impiegati del Comune oppure incaricati per le verifiche della Tasi e derubavano i malcapitati della pensione e del bancomat. Nel mirino di tre nomadi sinti, domiciliati a Mondovì, erano finiti numerosi anziani residenti nel savonese.
Ieri la polizia ha arrestato Guglielmo e Aurora Dubois, marito e moglie di 50 e 48 anni, e Lorena Costamagna, 30 anni (messa ai domiciliari).
I tre nomadi sinti in genere prendevano di mira 70enni e 80enni indifesi, avvicinandoli solitamente in strada con qualche scusa e riuscendo a carpire la loro fiducia.
Poi si facevano accompagnare in casa sostenendo di dover controllare fatture e documenti. Quindi arraffavano preziosi, contanti e carte bancomat. Poi prosciugavano le card agli sportelli, con prelievi da 250 euro alla volta, e in negozi e supermercati, spendendo più soldi possibile.
Finora gli investigatori della questura di Savona hanno accertato una decina i colpi, messi a segno a Savona, Finale Ligure, Loano, Borghetto S. Spirito, Diano Marina, Sanremo e nel Basso Piemonte a Fossano, Bra e Savigliano.
La coppia di nomadi era già finita agli arresti dopo un’indagine condotta dalla Squadra Mobile di Savona in collaborazione con il Commissariato di Sanremo. Erano stati sorpresi nell’appartamento di un anziano nel marzo dell’anno scorso mentre stavano mettendo a segno un colpo.
Tuttavia, dopo il processo per direttissima, il giudice li aveva liberati ed erano stati messi ai domiciliari.
La 30enne, invece, secondo gli inquirenti si era aggiunta come complice negli ultimi episodi, affiancando l’altra donna della banda, mentre l’uomo avrebbe ricoperto il ruolo di palo.
I tre arrestati risultano senza un lavoro stabile e secondo la polizia mantenevano uno stile di vita piuttosto elevato grazie alle loro illecite attività.
Gli investigatori oggi hanno ricordato alla cittadinanza, soprattutto anziana, di non fidarsi mai e di non aprire la porta di casa agli sconosciuti, ma di chiamare immediatamente il numero 112 collegato alle centrali operative di polizia e carabinieri.
In ogni caso, la polizia raccomanda di non conservare carte di credito o bancomat insieme a codici segreti e Pin, che possono finire in mano ai malviventi.