«La partita di domani ci misura, caratterialmente e professionalmente. Sarà come chiudere un cerchio e mi servirà per parlare con il club con le idee più chiare». A parlare è Marco Giampaolo, che vede nella gara di Ferrara la prova del nove per capire meglio chi meriti di fare parte del progetto Sampdoria anche il prossimo anno.
Incontro. «Novanta minuti non cambiano la valutazione tecnica che si fa di un giocatore – continua il tecnico -, ma quel che mi interessa è vedere le risposte caratteriali e lo spirito di appartenenza. Perché la maglia blucerchiata è da onorare». Nei prossimi giorni è in programma un incontro con la presidenza, come lascia intendere l’allenatore: «Dobbiamo capire cosa fare per migliorare. Inoltre parleremo anche dello staff tecnico, perché il nostro preparatore atletico Rapetti ha ricevuto un’offerta irrinunciabile e andrà via. Sono contento per lui e gli faccio il mio ‘in bocca al lupo’».
Migliore. Si è vista una Samp scintillante in tante occasioni, ma qual è stata la versione migliore secondo Giampaolo? «Difficile dirne una sola – prende tempo il mister -, posso dire che la squadra mi è piaciuta in tantissime occasioni. Le delusioni sono poche. Tra le partite più belle potrei citare le vittorie con Milan e Roma, ma anche la sconfitta di Napoli. Il risultato non è tutto».
Mancanze. «Per arrivare in Europa ci è mancato qualcosa – conclude -, e quel qualcosa va rivisto. Se mi chiedete se sono contento oggi dico no: perché siamo stati lì tutto il tempo. Dobbiamo alzare l’asticella e la caratura dei nostri uomini».