Il sindaco Marco Bucci, oltre a ribadire di non essere interessato ad alcun tipo di censura e ricordare che “Genova e democratica e in Italia esiste la libertà di pensiero” che va rispettata, oggi in Sala rossa ha spiegato che l’Avvocatura del Comune si è occupata di verificare se, tecnicamente, l’immagine e il testo del maxi poster pubblicitario Pro Vita affisso in corso Buenos Aires a Genova fosse lesiva del buon gusto e della dignità umana: “Il comitato ha ritenuto il manifesto conforme”.
E’ stato così smentito il Garante per i Diritti dell’Infanzia ed ex procuratore capo Francesco Lalla, il quale una dozzina di giorni fa si era schierato con Pd e Cgil, che gli avevano chiesto di intervenire sulla questione per far rimuovere il maxi poster pubblicitario.
Il Garante, quindi, aveva invitato gli autori del poster ad “una revisione del testo e delle immagini” con la evidente conseguenza della rimozione del manifesto affisso in corso Buenos Aires (v. articolo precedente).
“Dobbiamo fare un lavoro per la città – ha aggiunto Bucci – questioni del genere dovrebbero passare in secondo piano” replicando al documento presentato in consiglio comunale dalle opposizioni.
Sul manifesto Pro Vita oggi si sono espressi i consiglieri di minoranza e quelli di maggioranza.
Maria Tini (M5S) ha spiegato che “il tono e l’impatto delle immagini hanno l’obbiettivo di criminalizzare le donne che si trovino a avere l’esigenza di interrompere una gravidanza”. L’ex candidato sindaco Gianni Crivello ha aggiunto che “sarebbe importante se la giunta Bucci si schierasse almeno a favore del mantenimento della rete di consultori” e Cristina Lodi (Pd), capogruppo del Pd: “Togliamo il manifesto Pro Vita e occupiamoci seriamente della maternità” mentre Paolo Putti di Chiamami Genova ha addirittura citato il Vangelo: “Non giudicate e non sarete giudicati”.
A favore della scelta del sindaco Bucci e dell’Ufficio legale del Comune, si è schierato il consigliere Davide Rossi (Lega): “Non lo trovo divisivo, ma bisogna coinvolgere mondo della scuola per andare incontro alle ragazze più giovani e prevenire il problema”. Alberto Campanella, capogruppo di FdI, ha raccontato di avere partecipato alla “marcia per la vita” dello scorso 19 maggio a Roma.
Corso (Lega) a Pd e Cgil: manifesto Pro Vita non è attacco alle donne, aborto gesto estremo