Una 18enne statunitense è finita in ospedale per un’anomalo accumulo di acqua nei polmoni, che secondo gli esperti è stata provocata da un’allergia o un’ipersensibilità alle sostanze chimiche presenti nel liquido aromatizzato della sigaretta elettronica che “svapava” da alcune settimane, dopo avere smesso di fumare sigarette.
I medici indagano in particolare sugli aromi usati dalla giovane allergica alle sostanze, senza preventiva precauzione e controllo.
Si tratta dell’unico caso del genere registrato nel mondo, che è stato pubblicato nei giorni scorsi dalla prestigiosa rivista “Pediatrics”.
La 18enne è stata sottoposta a ventilazione meccanica per drenare l’acqua dai polmoni. Inoltre, la terapia con metilprednisolone endovena, usata nel trattamento delle gravi reazioni allergiche, ha consentito un rapido recupero della paziente che dopo 5 giorni in ospedale è tornata a casa.
Tra gli esperti italiani che hanno commentato il singolare caso, c’è Fabio Beatrice (direttore della Struttura complessa di otorinolaringoiatria e del Centro nazionale antifumo di Torino).
“La crisi respiratoria della giovane paziente – ha spiegato ai media il prof. Beatrice – è stata ragionevolmente determinata da una ipersensibilità individuale. Una persona affetta da sensibilità allergica può infatti andare incontro ad imprevisti anche gravi proprio in conseguenza della sua genetica individuale, indipendentemente dalla tipologia del prodotto con il quale viene a contatto.
Basti pensare che ogni anno in Italia si verificano circa 40 decessi per reazioni allergiche al cibo, un numero che negli Stati Uniti arriva fino a 200 casi l’anno.
Un paziente che presenta dunque una predisposizione allergica dovrebbe quindi orientarsi ad uno stile di vita ancor più attento e rispettoso.
Tuttavia, l’eccezionalità del caso non può e non deve mettere in discussione le politiche cliniche di riduzione del danno, anche attraverso la somministrazione di sigarette elettroniche in sostituzione alle sigarette tradizionali, che possono salvare la vita a milioni di persone in tutto il mondo”.