“E’ inaudito quello che continua ad accadere nel carcere genovese di Marassi, dove ormai non si contano più le aggressioni subite dalla Polizia penitenziaria. Non si possono sottovalutare o giustificare questi episodi di violenza. Ci vuole veramente del coraggio a farlo oppure si è veramente ciechi e ottusi”.
E’ l’amaro commento del segretario del sindacato Sappe, Michele Lorenzo, che oggi ha riferito di altre due, ennesime, aggressioni a Marassi ai danni degli agenti.
“Un detenuto di origine marocchina – ha aggiunto il Sappe – libero di girare per l’istituto, infastidito del richiamo ricevuto in quanto ostacolava le operazioni di trasferimento di un altro detenuto, dopo aver provocato il personale di scorta ha pensato bene di aggredire un agente con un morso alla mano.
Il secondo episodio riguarda invece sei detenuti, sempre di origine marocchina, al termine della perquisizione ordinaria nella loro cella, evidentemente infastiditi dai normali controlli, non si sarebbero limitati solo ad aggredire verbalmente gli agenti, ma sono andati ben oltre lanciando contro di loro perfino il piede di un tavolo in dotazione e colpendo violentemente a un braccio uno dei poliziotti costringendolo al ricovero ospedaliero.
E’ impossibile continuare a lavorare a sostegno della sicurezza in un istituto, dove, siamo certi, sono saltate le regole, dove i detenuti hanno la strana convinzione che tutto è loro consentito.
A nostro avviso questo è il risultato di una gestione blanda e permissiva voluta dall’attuale direzione del carcere.
L’analisi degli eventi critici e le rimostranze dei lavoratori di Polizia penitenziaria devono indurre la nostra amministrazione ad interessarsi del problema Marassi.
Le denunce del Sappe sono state sempre chiare e circostanziate, ci meravigliamo che non siano state prese in considerazione e non sappiamo sino a quanto durerà la tenacia dei poliziotti per reggere questo marasma.
Gli agenti finora hanno sempre evitato il peggio, sventando comunque negli ultime mesi due tentativi di evasione, vari tentativi di suicidio, incendi alle celle, gesti di autolesionismo, aggressioni, risse, introduzione di oggetti non consentiti. Tutto ciò in un luogo dove sono presenti 720 detenuti e sono sempre meno gli agenti di Polizia penitenziaria ad assicurare la sicurezza dei reparti detentivi affidata a soli 156 poliziotti.
Oramai è chiaro che da parte dell’attuale amministrazione della casa circondariale non c’è interesse a limitare i danni di Marassi e per questo il Sappe chiederà al nuovo Ministro della Giustizia Alfonso Buonafede di inserire nella sua agenda, tra le priorità, il sistema delle carceri liguri, in particolare Marassi e Sanremo”.