Ieri, come aveva già fatto l’anno scorso, la sindaca di Roma Virginia Raggi (M5S) ha disertato il Gay Pride, che ha visto sfilare nella Capitale decine di carri allegorici e circa 500mila persone.
Il cosiddetto “Mardi Gras” dell’orgoglio LGBT (Lesbiche Gay Bisessuali Transessuali) si è trasformato anche in una contestazione contro il nuovo governo Lega-M5S.
Sulle barricate LGBT sono saliti pure Cgil, Anpi e un paio di partigiani 90enni. Il Pd ha concesso il suo “patrocinio” all’iniziativa che si svolgerà in altre città del nostro Paese.
Sabato 16 sarà la volta di Genova, dove è stato riconosciuto il diritto a manifestare pubblicamente per le strade del centro città, ma senza il patrocinio del Comune come invece avveniva ai tempi della giunta Doria.
Il sindaco Marco Bucci ha infatti scelto di non concedere il patrocinio al Liguria Pride 2018 perché si tratta di un “evento che divide”. Stessa decisione è stata peraltro assunta da Regione Liguria, guidata dal governatore Giovanni Toti.
Tuttavia, come accaduto ieri a Roma, il Pd genovese e ligure si è schierato a favore di quella che si preannuncia anche come una “carnevalata” di contestazione alle amministrazioni locali di centrodestra e al governo Lega-M5S.