Domenica di sangue a Genova. Oggi la procura di Genova ha riferito che il pm Walter Cotugno ha iscritto nel registro degli indagati l’agente di polizia che, secondo quanto ricostruito, si è difeso dai fendenti e ha salvato la vita al sovrintendente 55enne accoltellato quasi a morte da un 20enne ecuadoriano, sparando contro il giovane violento durante la colluttazione nell’appartamento di via Borzoli dove erano intervenuti per un alterco in famiglia.
Il poliziotto, rimasto a sua volta ferito dalla furia del sudamericano, rimasto poi ucciso, è indagato per omicidio colposo per eccesso colposo nell’uso delle armi.
Secondo quanto trapelato da Palazzo di Giustizia, l’iscrizione nel registro degli indagati sarebbe “un atto tecnico dovuto per consentire al poliziotto di entrare nel contraddittorio e nominare un legale difensore e un perito di parte”.
Una dichiarazione che lascia perplessi, visto e considerato che la madre del giovane ucciso ha continuato a criticare il comportamento dei poliziotti e dei soccorsi, che lei stessa aveva chiamato, perché “dovevano solo calmarlo e non spruzzargli addosso lo spray al peperoncino per fermarlo”. E che la comunità sudamericana ha annunciato di avere organizzato una fiaccolata “per avere giustizia”.
Secondo la prima ricostruzione degli inquirenti, il sudamericano ha accoltellato più volte il sovrintendente (sembra 4 o 5) e l’agente intervenuto compiendo “un atto idoneo a uccidere”.
Per la procura di Genova è stato quindi lecito l’uso dell’arma d’ordinanza da parte dell’agente che, ferito pure lui dal giovane violento, nella situazione di grave pericolo ha in sostanza sparato per difendere la sua incolumità e salvare la vita del collega più volte accoltellato.
In tale contesto, il pm ha tuttavia disposto una consulenza tecnica balistica per appurare se vi sia stato un eccesso nell’uso dell’arma d’ordinanza e quindi ha indagato l’agente che, in quella pericolosa situazione, ha fatto il suo dovere. Al momento, però, non risulta affatto che il 20enne sia stato colpito da un proiettile alla testa con l’intenzione di ucciderlo, ma al contrario nella parte più bassa del corpo, ossia per fermarlo.
In ogni caso, oltre alla perizia balistica è stato disposto l’esame autoptico, che si dovrebbe svolgere oggi o domani. Poi sarà dato il via libera ai funerali.
Intanto, il sovrintendente accoltellato dal 20enne ecuadoriano e trasportato in codice rosso al San Martino, dopo un delicato intervento chirurgico per fortuna è stato dichiarato fuori pericolo di vita.
Il 55enne è ancora ricoverato al nosocomio genovese, dove ha ricevuto la visita del questore Sergio Bracco, colleghi e amici. L’agente che ha sparato, invece, è stato medicato per le ferite al Villa Scassi e dimesso. Anche lui ha ricevuto attestati di solidarietà e sostegno da moltissimi cittadini genovesi e dai colleghi.