“Basta infangare la memoria di decine di migliaia di italiani massacrati dai partigiani comunisti jugoslavi. L’iniziativa dell’Osservatorio antifascista permanente promossa a Genova dal titolo ‘Foibe la grande menzogna’ è impresentabile. Alla faccia del Giorno del Ricordo e della legge che l’ha istituito 14 anni fa”.
Lo ha dichiarato oggi alla Camera il deputato della Lega, Massimiliano Panizzut, eletto in Friuli Venezia Giulia, intervenendo sul massacro degli italiani da parte degli sgherri del “macellaio” Tito solo per ragioni etniche e sul caso genovese per cui il presidente Pd del Munipio Ponente Claudio Chiarotti (eletto con anche con i voti di Lista Crivello e A Sinistra) è stato poi costretto a fare marcia indietro (v. articoli precedenti).
“Nessuna amministrazione, di qualsiasi livello – ha aggiunto Panizzut – deve concedere spazi pubblici ai mistificatori della verità. Iniziative come queste vanno dichiarate fuorilegge. Se in certi Paesi il negazionismo sull’Olocausto ebraico è punito, lo sia anche in Italia sulle Foibe e sull’esodo da Istria e Dalmazia“.
Lo scandalo dei giorni scorsi è stato ricordato anche oggi in Sala Rossa durante il consiglio comunale.
“I massacri delle Foibe e l’esodo Dalmata-Giuliano – ha spiegato la capogruppo comunale leghista Lorella Fontana – sono una drammatica pagina della Storia che per anni il nostro Paese ha preferito dimenticare. E che ancora troppi dimenticano. È una pagina di storia che ancora oggi
divide: eppure quelle persone meritano rispetto e ricordo.
I numeri di chi fu infoibato e di chi fu massacrato nei lager del compagno Tito: dal 1943 al 1947 gli uccisi e infoibati furono 20.000.
Gli esuli italiani costretti ad abbandonare la loro terra almeno 250.000. Riconosco pubblicamente l’immediato intervento che il collega Alberto Pandolfo, segretario provinciale del Pd, ha fatto prendendo le distanze dalla scelta del suo esponente presidente del Municipio Ponente. Così come il collega Gianni Crivello ha fatto personalmente: l’onestà intellettuale di fronte ad argomenti così gravi e delicati non ha colori e bandiere se non quella del buonsenso”.