Tragedia di domenica 10 giugno in via Borzoli. Dopo essere stato ferito dalla lama, sparò a un 20enne ecuadoriano per difendersi e salvare la vita al collega più anziano, accoltellato più volte dallo straniero. Colpi inferti con violenza, di cui un paio “a un centimetro dal cuore” come aveva riferito anche il ministro dell’Interno Matteo Salvini giunto a Genova per visitare il sovrintendente Paolo Petrella.
Ministro Salvini: 5 coltellate, 2 a un centimetro dal cuore. Difesa sempre legittima
Oggi in procura a Genova è stato interrogato l’agente che fu costretto ad esplodere alcuni colpi con l’arma d’ordinanza. Il pm Walter Cotugno lo ha infatti indagato per omicidio colposo per eccesso nell’uso delle armi.
Il sostituto procuratore ha anche sentito il sovrintendente rimasto gravemente ferito e le versioni dei fatti coinciderebbero.
Secondo altri risultati dell’autopsia, sarebbe inoltre emerso che alcuni colpi dell’arma d’ordinanza avrebbero raggiunto il 20enne anche alla schiena perché il giovane aggressore avrebbe fatto una torsione del busto mentre accoltellava con veemenza i poliziotti.
Le volanti erano intervenute nell’appartamento di via Borzoli dopo che la madre dell’ecuadoriano aveva chiamato il 112 chiedendo aiuto perché il figlio aveva dato in escandescenze, teneva in mano un coltello e minacciava di farsi del male.
Gli agenti avevano provato a convincerlo a posare l’arma, inutilmente. Avevano quindi spruzzato dello spray al peperoncino per bloccarlo ma il 20enne aveva colpito più volte i due agenti, ferendo il sovrintendente quasi a morte.