“Non è che ci siamo dimenticati di Genova come hanno detto alcuni. Il primo elenco delle 11 città era stato fatto molto tempo prima della vicenda di Borzoli (dove un poliziotto era stato costretto a sparare per difendersi e salvare la vita a un collega, ndr). Dopo i fatti che ben conoscete il ministro Salvini mi ha chiesto di inserire Genova e lo abbiamo fatto perché avevamo alcune pistole elettriche in più e ci sembrava giusto anche per il valore simbolico che questa città aveva vissuto a causa di questa vicenda”.
Lo ha dichiarato oggi il capo della polizia Franco Gabrielli, arrivato in città per una visita ai vertici della Procura e del Tribunale genovese.
In sostanza, dopo il ministro dell’Interno Matteo Salvini, anche il numero uno della polizia ha smentito quanto comunicato ieri dai deputati Roberto Bagnasco e Roberto Cassinelli (Forza Italia) che avevano attaccato il leader leghista accusandolo ingiustamente di essersi “dimenticato” di Genova per la sperimentazione del taser (v. articolo precedente).
“Quindi non c’è stata una dimenticanza di Genova prima e un recupero poi – hanno inoltre precisato Franco Gabrielli e la prefetta Fiamma Spena – ma semplicemente il ministro ha dato questa indicazione che noi abbiamo condiviso. Questo non significa che le città che non ci sono ce le siamo dimenticate. Non vorremmo che adesso sia aprisse il fronte che siccome non c’è Savona per esempio ci siamo dimenticati di Savona. La sperimentazione la dobbiamo fare. Abbiamo scelto contesti al nord, al centro e al sud, piccole e grandi realtà in modo da verificare sul campo questo utilizzo”.
“La sperimentazione del taser – ha ricordato Gabrielli – fa riferimento a una norma del 2014 che ha avuto un iter complicato, lungo e articolato a cui si è unita una chiara, inequivoca e preventiva dichiarazione di disponibilità da parte del titolare del Viminale visto che già nel contratto di governo su cui si regge l’attuale coalizione di maggioranza si fa riferimento all’utilizzo di questo strumento. Dopo questa fase sperimentale acquisteremo tutti i dispositivi che servono e che dovranno essere distribuiti alla Polizia di Stato, all’Arma dei Carabinieri e alla Guardia di Finanza che sono le Forze dell’ordine responsabili dell’ordine pubblico e del controllo del territorio”.
Più avanti, probabilmente, anche gli agenti dei nuclei speciali per i Tso della Polizia locale potranno essere equipaggiati con il ‘taser’.