“Pericoloso per la sicurezza dello Stato”. Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, oggi ha espulso un 26enne tunisino, che viveva a Genova. Il nordafricano era riuscito a entrare in Italia nel 2014 con un permesso di soggiorno per motivi di studio, ma nel 2015 era stato “attenzionato” dagli esperti dell’Anti terrorismo.
Era iscritto alla facoltà di Scienze umanistiche, ma secondo la polizia si trattava di una copertura perché non aveva sostenuto esami. Inoltre aveva usufruito di un alloggio presso la Casa dello Studente in via Asiago.
Il presunto islamista si era poi trasferito a Ferrara, dove si era iscritto alla facoltà di Scienze della comunicazione con indirizzo scientifico. Anche in questo caso si sarebbe trattata di un’iscrizione di copertura.
Nelle scorse settimane era tornato a Genova, dove chiede il rinnovo del permesso di soggiorno. Tuttavia, il suo nome inserito nella black list aveva fatto scattare l’allalrme di Digos e Anti terrorismo.
Sempre secondo la polizia, lo studente islamico aveva dei frequenti contatti sui social con un connazionale 31enne, reclutatore dello stato islamico, risultato poi legato ad Anis Hanachi, fratello del più noto Ahmed, colpevole di aver assassinato due donne a Marsiglia l’1 ottobre 2017 e arrestato a sua volta perché indiziato di far parte di un’organizzazione terroristica.
Rintracciato in Francia ed espulso perché ritenuto una minaccia per l’ordine e la sicurezza pubblica, il 26enne si era quindi rifugiato a Genova, dove è stato poi individuato dagli investigatori.
Il tunisino 26enne oggi è stato rimpatriato in Tunisia con volo diretto da Malpensa.
Sono 62 i provvedimenti di espulsione eseguiti nel 2018 riguardanti cittadini stranieri ritenuti sospetti terroristi o comunque contigui ad ambienti islamici (299 da gennaio 2015).