Stamane il capogruppo di Rete a Sinistra / LiberaMente Liguria Gianni Pastorino ha interrogato in aula l’assessore regionale ai Trasporti Gianni Berrino (FdI) per sapere quali misure intenda chiedere a RFI per mitigare i disagi subiti dai passeggeri nella tratta ferroviaria Brignole-Quarto, colpita nelle ultime settimane da consistenti lavori di messa in sicurezza.
«Traffico in tilt – ha spiegato Pastorino – la situazione è complessa e ci ricorda quanto sia insufficiente la funzionalità della nostra rete ferroviaria. Il cantiere della galleria San Martino provoca ritardi che, per i treni regionali, sfiorano i 30 minuti.
Un’opera di questo genere, per quanto necessaria, non può bloccare la circolazione dei convogli. Abbiamo una linea poco flessibile, quindi è inevitabile che le esigenze di RFI e degli utenti non siano immediatamente armonizzabili. Ma resto perplesso quando mi sento dire, come è avvenuto: ‘Se i lavori non li facciamo d’estate, quando li facciamo?’
È pur vero che nei mesi estivi si registra una minore incidenza del traffico pendolari, ma aumenta in maniera esponenziale la presenza dei turisti. E questo è un pessimo biglietto da visita per chi sceglie di visitare zone di altissimo pregio paesaggistico nella nostra regione.
Insomma, una via d’uscita va trovata perché la mobilità deve essere garantita. È un diritto non inferiore ad avere una linea ferroviaria che funziona. Quindi la giunta eserciti il più alto livello di controllo verso RFI. Perché siamo convinti che, spesso, da parte dell’azienda non ci sia la dovuta attenzione nei confronti degli utenti.
L’assessore Berrino ci ha comunicato che un servizio di bus sostitutivi non migliorerebbe la situazione. Anzi, i passeggeri sarebbero sottoposti a viaggi ancora più lunghi ed estenuanti, a causa del traffico litoraneo. Ancor più grave, l’imposizione al rispetto dell’attuale orario ferroviario richiederebbe la cancellazione di moltissimi treni.
Tuttavia, la questione non può risolversi con queste facili scusanti. Anzitutto Trenitalia faccia tutto il possibile per garantire la puntualità dei treni, dopodiché si elabori un piano di lavoro più conciliante con le esigenze dei viaggiatori, pendolari o turisti essi siano.
Perché, ad esempio, non salvaguardare dai disagi gli orari di maggior transito o a più alta densità di passeggeri, dando priorità al lavoro in notturna? Se avviene sulle autostrade, probabilmente può avvenire anche in ferrovia. E poi, non sarebbe certo sgradito definire uno sconto, quantomeno sui costosissimi abbonamenti acquistati dai pendolari”.