Lunedi 23 luglio alle ore 21.15 presso l’Arena Conchiglia, Sestri Levante la compagnia teatrale Teatro Libero di Palermo presenta Medea Kali. Testo di Laurent Gaudé, traduzione e regia di Beno Mazzone, musiche di Antonello Guida, luci di Fiorenza Dado. Lo spettacolo che vede protagonista Viviana Lombardo.
Trama della tragedia: Medea ha ucciso i suoi bambini. Il tempo è trascorso ma l’idea che i suoi figli riposino in terra greca le è insopportabile. Ritorna sulla tomba dei suoi figli per portarli via e perché la sua vendetta sia totale. Si accorge allora che è seguita da un uomo che non conosce. Fa attenzione a non avvicinarsi mai ma la segue ostinatamente. Le piace la sua presenza.
Gli parla. Questo sconosciuto sarà il suo prossimo amante o il più feroce dei suoi nemici? Sente che sarà ben presto nelle sue grazie. Perché è bello e perché Medea non ha mai saputo resistere alla bellezza degli uomini. Scritta nel 2003, Medea diviene, nella scrittura di Gaudé, la dea della morte, della danza e dell’amore e viene rinominata Medea Kali, con una origine indiana, un nuovo popolo.
Biografia: Laurent Gaudé, drammaturgo e romanziere nato nel 1972, ha conseguito la laurea in Scienze dello spettacolo. Ha pubblicato con Actes Sud sei pièces di teatro e due romanzi. Conosciuto al grande pubblico grazie al Premio Concourt nel 2004 per il romanzo “Le soleil des Scorta”, è in teatro che Gaudè, autore di una tesi sull’arte teatrale, inizia la sua carriera di scrittore.
“Combats de possedée” (1999), “Onysos le furieux” (2000) – rappresentata per la prima volta al Théâtre National di Strasburgo -, “Les sacrifièes” sono testi messi in scena a Parigi, Berlino, Londra… Nel 2001 sono pubblicati “Pluie de cendres” (rappresentato al Teatro Studio dalla Comédie Française) e il suo primo romanzo “Crise”, mentre l’anno dopo i due testi teatrali “Cendres sur les mains” e “Le Trigre blue de l’Euphrate”.
Con il suo secondo romanzo “La mort du Roi Tsongor” – tradotto e pubblicato in Italia da Adelphi – vincendo il Premio Goncourt degli studenti nel 2002, segna la sua notorietà. Recite iniziatiche e scene simboliche, l’autore rivisita un universo mitologico, coronato ogni volta, di uno stesso successo di pubblico e critica. ABov
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