Oltre 500 persone, hanno preso parte ieri nel tardo pomeriggio all’assemblea pubblica organizzata sul campo da calcio della chiesa di San Bartolomeo della Certosa, in Valpolcevera, per gli sfollati di via Porro e delle zone limitrofe al crollo del ponte Morandi.
All’incontro erano presenti non solo gli evacuati ma anche rappresentanti delle associazioni che li stanno seguendo, semplici cittadini e politici.
Il campo da calcetto nel chiostro della chiesa era gremito. L’assemblea ha osservato un minuto di silenzio per ricordare le 43 vittime del ponte dopodiché si è entrati nel vivo ed in tanti, fra gli sfollati hanno preso la parola per raccontare il proprio dramma, la vita e le abitudini strappate e l’ipossibilità, soprattutto di poter recuperare le proprie cose nelle case.
Ad ascoltarli rappresentanti delle istituzioni ed associazioni il tutto per fare il punto su risarcimenti, assegnazione di nuovi alloggi e aggiornamenti sulla stabilità del moncone est del viadotto e come recuperare i propri effetti personali.
Da parte degli amministratori regionali e comunali presenti, quello al Bilancio del Comune Piciocchi, la delegata al Welfare Fassio, l’assessore regionale Marco Scajola ed Ilaria Cavo ci sono state tante assicurazioni.
Il comitato sfollati via Porro, coordinato da Giusy Moretti coordinatrice, il presidente Franco Ravera e il portavoce Ennio Guerci hanno ricordato a tutti che è stato aperto un servizio gratuito dall’ordine degli avvocati. Sono 21 i professionisti che si alterneranno per fornire informazioni e orientamento ed è presente un’attività di conforto di alcuni psicologi.
Franco Ravera, ha esordito: “Abbiamo due priorità, quella di entrare nelle nostre case e prendere la nostra roba e di trovare il modo per monetizzare nel modo più equo possibile il danno, non vogliamo ragionamenti contabili al ribasso”.
Dal punto di vista organizzativo, il comitato ha annunciato che oltre ai gruppi whatsapp si cercherà di nominare un referente per ognuno dei palazzi interessati dalla futura demolizione.