Per l’Albissola, è un momento storico. Quando mai, fino a pochi anni fa, prima del salto triplo Eccellenza-Serie D-Serie C, si poteva immaginare il confronto fra una società, nata nel 2010, e la grande Juventus, in una partita ufficiale di Coppa Italia? Mi piacerebbe che la sfida, al di là della suggestione, fosse interpretata anche come emblema del “nuovo che avanza”, seppure faticosamente. Perché si fa fatica a capire l’importanza dell’inserimento delle formazioni Under 23 delle grandi, nell’ambito della Serie C.
Ha aderito, finora, solo il club bianconero, che ha intuito quanto sia prezioso monitorare i suoi giovani, in un torneo allenante e competitivo, senza perderli di vista, con avventurosi prestiti. E perché fanno fatica troppi dirigenti, al timone di società dotate di storia, e di piazza, ma sull’orlo del baratro economico, a capire che l’Albissola della famiglia Colla è un esempio da seguire. Mai il passo più lungo della gamba = budget. Mai le ambizioni oltre il limite del lecito = umiltà. Mai le parole più ingombranti dei fatti = realismo. Noi non possiamo festeggiare, nel ricordo di quel maledetto ponte, che ha sancito una catastrofe. Ma possiamo dire, con gioia: “Benvenuta Juventus, alleata nella modernità!