La guardia di finanza ha notificato gli avvisi di garanzia ai 20 indagati per il crollo di ponte Morandi.
Per Autostrade per l’italia sono indagati l’amministratore delegato Giovanni Castellucci; il direttore operativo centrale Paolo Berti; Paolo Strazzullo, responsabile progetto retrofitting; Michele Donferri Mitelli, direttore settore manutenzione; Mario Bergamo, ex direttore della manutenzione fino marzo 2017; Stefano Marigliani, direttore primo tronco e l’ex direttore Riccardo Rigacci; Fuvio Di Taddeo, manager responsabile controllo viadotti e Massimo Meliani, manager responsabile rapporti con i consulenti.
Per quanto riguarda la Spea, la società controllata di Autostrade sono indagati Emanuele De Angelis, direttore tecnico di Spea e Massimiliano Giacobbi responsabile progetto retrofitting.
Per quanto riguarda le opere pubbliche della Liguria sono indagati il provveditore Roberto Ferrazza e i membri del comitato tecnico Salvatore Bonaccorso, dirigente del provveditorato; Mario Servetto, membro del comitato tecnico; Giuseppe Sisca, comitato tecnico e l’ingegner Antonio Brencich.
Indagato anche Carmine Testa, capo ufficio ispettivo territoriale.
Per quanto riguarda il ministero delle infrastrutture sono indagati il capo della direzione generale Vincenzo Cinelli; il suo precedessore Mauro Coletta e Bruno Santoro, dirigente della direzione generale.
I reati ipotizzati per tutti sono di omicidio stradale plurimo, omicidio colposo aggravato dalla violazione della normativa sulla sicurezza del lavoro e disastro colposo.
Indagata anche società Autostrade per violazione della legge 231 sulla responsabilità amministrativa.
“In relazione alle iniziative della Procura di Genova, che ha proceduto alla notifica degli avvisi di garanzia la società – si legge in un a nota – esprime massima fiducia nel lavoro dell’autorità giudiziaria ed è impegnata a collaborare attivamente per accertare le cause e le dinamiche di quanto accaduto e le responsabilità, qualora esistenti, dei singoli”.