L’ex GF Rocco Casalino, portavoce e capo ufficio stampa del presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, già numero uno della comunicazione del M5S, con i suoi 169mila euro lordi annui è di gran lunga il dipendente più pagato tra quelli che lavorano negli “uffici di diretta collaborazione” di Palazzo Chigi.
Lo ha rivelato oggi il settimanale l’Espresso che ha riferito i dati sugli stipendi dello staff della presidenza del Consiglio del governo Conte.
Secondo quanto ha spiegato il settimanale l’Espresso in una nota, lo stipendio del giornalista si compone di tre voci: 91mila euro di trattamento economico fondamentale a cui si aggiungono 59mila euro di emolumenti accessori e 18mila di indennità.
Una cifra assai più alta di quella che spetta allo stesso premier Conte il quale, non essendo deputato, deve accontentarsi di 114mila euro lordi all’anno.
Cifre importanti, ha aggiunto L’Espresso, anche per i soci dell’associazione Rousseau Pietro Dettori (130mila euro) e Massimo Bugani (80mila euro). Tutti gli altri stipendi e il confronto con quanto speso dai precedenti governi sono stati pubblicati sul sito web del settimanale.
Ecco la replica di Palazzo Chigi: “In merito alle notizie di stampa relative alla retribuzione del portavoce del presidente e capo dell’Ufficio stampa, Rocco Casalino, si precisa che tale retribuzione è in linea con quella dei dirigenti con medesimo incarico nominati dai Governi precedenti e inferiore del 30% rispetto al tetto massimo per le retribuzioni dei dirigenti pubblici previsto dalla normativa vigente (240mila euro lordi annui).
Si fa presente, inoltre, che la concentrazione dei due ruoli (portavoce e capo dell’Ufficio stampa) in capo all’ing. Casalino ha determinato un risparmio stimabile nella retribuzione fondamentale di un dirigente di I fascia pari a circa 90mila euro.
In merito al confronto effettuato da alcune testate giornalistiche in relazione alla retribuzione del portavoce rispetto a quella dello stesso presidente Conte, si sottolinea, tra l’altro, che tale confronto non trova alcun fondamento di natura giuridica e funzionale, dovendosi ben distinguere il ruolo del vertice politico da quello del vertice amministrativo e degli uffici di diretta collaborazione.
A scopo meramente chiarificatore, inoltre, si evidenzia che, solo a Palazzo Chigi sono molti i dirigenti che godono di una retribuzione superiore a quella del capo dell’Esecutivo e centinaia se si considerano tutte le altre amministrazioni dello Stato”.