I carabinieri di Alassio nei giorni scorsi hanno smantellato un sodalizio criminale composto da 6 stranieri che favoriva l’immigrazione clandestina in Italia dalla Libia.
La mente era un commerciante del Bangladesh, regolare in Italia, che si faceva pagare 6.000 euro per raggiungere via mare le coste italiane, dove i migranti (connazionali) ottenevano un permesso di soggiorno per motivi umanitari che gli consentiva di giungere in Liguria.
Un “trucchetto” che ora, grazie al decreto legge Sicurezza del ministro Matteo Salvini, difficilmente i malviventi potranno utilizzare per il traffico di esseri umani.
Inoltre il capo dei bengalesi arrestati, musulmano, giustificava le sue minacce adducendole per motivi religiosi facendo credere ai familiari di essere stato costretto a comportarsi così perché i neo arrivati bengalesi avevano modificato la loro fede con l’induismo.
I quattro bengalesi sono stati arrestati stamane dagli investigatori del nucleo operativo della compagnia di Alassio in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip Alessia Ceccardi su richiesta del pm Chiara Venturi.
Sono accusati di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e tentata estorsione in concorso oltre che di calunnia, possesso ingiustificato di armi e minaccia aggravata con l’utilizzo di armi improprie.
Ad Alassio i migranti lavoravano nelle attività commerciali dell’arrestato, obbligati a prendere in affitto un posto letto presso una delle abitazioni che l’indagato aveva in locazione e costretti a vari abusi.
Secondo quanto riferito, i migranti che provavano a ribellarsi venivano minacciati di botte ed altro.
Le indagini dei carabinieri sono scattate lo scorso maggio, a seguito di un pestaggio avvenuto nei pressi della stazione ferroviaria a colpi di catena che aveva coinvolto uno dei bengalesi clandestini che poi ha denunciato tutto agli investigatori dell’Arma.
Seguono aggiornamenti.
Secondo quanto riferito dai carabinieri di Alassio i bengalesi arrestati oggi sono 6 e non 4 come ipotizzato in un primo momento (l’ultimo è stat acchiappato nel pomeriggio). L’attività investigativa dei carabinieri è ancora in corso per risalire ai vertici dell’organizzazione e non si escludono ulteriori sviluppi dell’indagine, in attesa degli interrogatori di garanzia dei cinque arrestati.