Utilizzare, anziché demolire, ciò che resta del Ponte Morandi per creare presto “un nuovo viadotto che consenta ai cittadini di Genova di tornare ad utilizzare in tempi brevi il collegamento”.
E’ la proposta riferita oggi dal Codacons e dai suoi periti tecnici. L’associazione a difesa dei consumatori è infatti parte offesa nel procedimento sul crollo con il prof. Carlo Rienzi e l’avvocato genovese Marco Marino.
“L’abbattimento integrale del viadotto – spiega il Codacons – è un’operazione estremamente complicata che richiede tempi tecnici non indifferenti. Questo perché si tratta di quasi 700 metri di infrastruttura ancora intatta, che incombono su abitazioni e locali vari e la cui demolizione può determinare danni per il territorio circostante”.
Allo stato attuale, secondo i periti del Codacons, la soluzione che appare preferibile sia in termini di tempistica che di difficoltà tecnica è sfruttare la parte di ponte rimasta in piedi sottoponendola a interventi di miglioramento strutturale, e ricostruendo ex novo solo la parte di viadotto crollata, in modo da ricongiungere le due parti della città.
Su questa proposta il Codacons ha lanciato un referendum web sul sito www.codacons.it per coinvolgere la cittadinanza genovese.
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