“Le rilevazioni dei sensori sul moncone ovest del Ponte Morandi ci hanno detto che via 30 Giugno è sicura e può essere riaperta”.
Il sindaco e Commissario per la ricostruzione Marco Bucci lo ha annunciato ieri, schierandosi dalla parte degli abitanti della Val Polcevera che da tempo chiedono la riapertura della strada limitrofa al torrente.
Tuttavia, per la riapertura di lunedì o martedì c’é un altro ostacolo. Dal Tribunale frenano perché la gip ha sostanzialmente spiegato che la strada potrà riaprire solo dopo l’abbattimento di un capannone e la rimozione delle macerie, sottolineando che il Commissario dovrà disporre l’abbattimento con il proprietario dell’edificio.
Praticamente, é come la questione dell’inizio dei lavori per il nuovo ponte. Fino a quando non arriverà dai magistrati il completo via libera non si potrà neanche rendere l’area cantierabile per poi cominciare le opere di ricostruzione.
I periti nominati dal Tribunale, infatti, devono consegnare la relazione entro il 5 dicembre, anche se possono chiedere (legittimamente) ulteriori supplementi di perizia oppure concludere le operazioni periziali prima della data fissata dalla gip.
Entro martedì, quindi, non si potrà riaprire via 30 Giugno e gli abitanti della Val Polcevera saranno costretti a rimanere intrappolati per altro tempo.
Per quanto riguarda il destino delle case di via Porro, Bucci ha aggiunto: “Sui monconi della parte Est, che insistono sulle case di via Fillak, ci serve ancora un po’ di tempo, e potrebbe essere necessario utilizzare l’esplosivo per la pila 10, sopra le case”.
Lunedì ci sarà la manifestazione apartitica “senza simboli e bandiere” degli abitanti della Val Polcevera. L’appuntamento è alle 9 davanti a Palazzo S. Giorgio a Caricamento. Il corteo raggiungerà poi piazza De Ferrari per proseguire in via Roma e concludersi sotto al palazzo della Prefettura. Peraltro, lunedì mattina è in programma anche l’arrivo in città del ministro delle Infrastrutture e Trasporti Danilo Toninelli.