“L’esclusione delle società concessionarie di strade a pedaggio dalla ricostruzione del ponte di Genova sotto il profilo della concorrenza, potrebbe giustificarsi solo con riferimento al concessionario della tratta autostradale interessata dai lavori” ossia Autostrade per l’Italia.
Lo ha dichiarato oggi il segretario generale dell’Antitrust Filippo Arena durante l’audizione davanti alle Commissioni Ambiente e Territorio della Camera, aggiungendo che “non sembra trovare adeguata giustificazione l’esclusione di tutti gli altri concessionari”.
Uno dei cardini del Decreto Urgenze, varato dal governo, é proprio l’esclusione di Autostrade per l’Italia dalla ricostruzione del viadotto sul Polcevera.
Dopo l’ok dell’Antitrust, ora si attende il dissequestro da parte dei magistrati, che salvo imprevisti dovrebbe avvenire entro il 5 dicembre (data prevista di consegna delle relazioni dei periti) per poter rendere l’area cantierabile e poter cominciare finalmente i lavori.
“L’esclusione – ha precisato Arena – appare funzionale a evitare di replicare, nel mercato a valle dei lavori, gli effetti della chiusura alla concorrenza del mercato a monte, in cui l’affidatario del titolo concessorio, beneficiario di proroghe dello stesso, non è stato individuato con gara”.
Secondo l’Antitrust, inoltre, andrebbe anche modificata la norma che prevede, per i titolari di concessioni autostradali, l’obbligo di affidare mediante procedure a evidenza pubblica una quota pari al 60% dei contratti di lavori, servizi e forniture relativi alle concessioni di importo pari o superiore a 150mila euro perché “tale quota andrebbe aumentata all’80%, analogamente a quanto previsto per gli altri concessionari.
In riferimento all’aggiudicazione dei lavori per la ricostruzione del ponte senza gara, il segretario generale dell’Antitrust ha sottolineato che “se nell’attuale situazione l’affidamento tramite procedura negoziata appare giustificato, tale modulo dovrà essere limitato a quanto strettamente necessario a far fronte alle condizioni di urgenza e indifferibilità dell’intervento di ricostruzione e dovrà essere, in ogni caso, rispettoso dei principi di trasparenza e di non discriminazione. Nel futuro dovrà essere assolutamente evitata la proroga delle concessioni esistenti e si dovrà procedere all’assegnazione delle stesse tramite procedure ad evidenza pubblica, e ciò al fine di garantire maggiore efficienza e maggiore sicurezza”.
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