Un indennizzo di 2.025,5 euro al metro quadro piu’ l’indennita’ di circa 81.000 euro ad immobile a causa dello sgombero.
Sono i valori ufficiali, che smentiscono alcune voci circolate a Genova, riconosciuti oggi dall’emendamento governativo al decreto sulle urgenze per tutte le 266 unita’ immobiliari sfollate dopo il crollo del ponte Morandi, lo scorso tragico 14 agosto.
Il calcolo e’ precisato all’interno della relazione tecnica dell’emendamento che ha gia’ ricevuto il parere positivo della ragioneria generale dello Stato.
Sembra dunque non trovare fondamento la protesta del portavoce degli sfollati di via Porro, Franco Ravera, che oggi pomeriggio prima di incontrare la presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati, in Prefettura a Genova, lamentava la decurtazione di circa il 50% del valore immobiliare riconosciuto dal governo rispetto a quanto sarebbe stato invece concesso agli sfollati dalla legge regionale ligure del Pris, con fondi coperti da Societa’ Autostrade.
Per Ravera, l’emendamento riconosceva alle unita’ immobiliari un valore base di 700 euro al metro quadrato, di gran lunga inferiore ai circa 1.300 euro base riconosciuti appunto dalla legge regionale.
Ma se il testo dell’emendamento sembrerebbe non essere cosi’ chiaro, altrettanto non si puo’ dire della relazione tecnica che ha fissato il valore.
Resta comunque un dubbio all’interno del documento dell’esecutivo. Sommando le singole voci che vanno a comporre il valore riconosciuto alle unita’ immobiliari, si arriva a un importo superiore ai 2025,5 euro come scritto nella relazione tecnica.
Agli immobili sono, infatti, riconosciuti 1.300 euro al metro quadrato come puro valore venale a cui aggiungere 262,5 euro al metro quadro per l’acquisto della nuova abitazione e ulteriori 500 euro al metro quadro di bonus.